Dottoressa Mina Manganelli: «La dietista deve fare cultura alimentare per insegnare a mangiare meglio soprattutto in caso di patologie serie»

Tutti, almeno una volta nella vita, hanno seguito la classica dieta “fai da te”, subendo il supplizio delle miniporzioni, la noia dei pasti monotematici, l’incubo delle privazioni.

Niente di più sbagliato e controproducente: rivolgersi a uno specialista è l’unico modo per imparare a cibarsi in modo corretto scongiurando seri danni all’organismo, come ci spiega la dottoressa Mina Manganelli, dietista a Valenzano (BA), che ha appena inaugurato il suo nuovo studio, risultato di un’esperienza decennale nel settore.

 

«Mangiando troppo o male – ci spiega la dott.ssa Manganelli – si rischia di incorrere in varie patologie che vanno dall’aumento del grasso addominale alla sindrome metabolica o all’ipertensione e più in generale all’insorgenza di disfunzioni anche gravi. Io miro a fare cultura alimentare con i miei pazienti perché essere in forma non è solo una questione estetica, ma soprattutto di benessere: controllare la quantità, ma soprattutto la qualità, ci permette di avere più energia per svolgere al meglio le funzioni quotidiane».

 

Alcuni si affidano a diete standard o lette su internet. La parola all’esperta: «Il fai da te è sempre sconsigliato in quanto solo uno specialista ha gli strumenti adatti per consigliare la giusta quantità di alimenti, proteine, zuccheri. Nel mio studio, ad esempio, mi avvalgo della bioimpedenziometria (BIA), un test che fornisce dati molto preziosi sullo stato corporeo, nutrizionale e di idratazione del paziente. Da soli, con una dieta fai da te, è impossibile valutare questi elementi e quindi si può incorrere in carenze nutrizionali o, viceversa, nell’eccesso».

 

Una cultura e, in questo caso, una vocazione che incontra una clientela sempre più ampia…

«Sì, la clientela è molto variegata: nella mia sede mi occupo di elaborare diete personalizzate davvero per tutti e per ogni stato fisiologico come la gravidanza, l’allattamento, l’invecchiamento, la pre-menopausa e la menopausa. Tra i miei pazienti annovero anche bambini e sportivi e mi occupo di pazienti con gravi patologie, in quanto ho conseguito una specializzazione in oncologia. In ogni caso non bisogna trascurare l’aspetto psicologico, perché se manca la motivazione personale anche la migliore dieta fallisce. Nella mia professione bisogna essere un po’ psicologi».

 

La scelta del dietista a volte appare difficile…

«Il paziente deve rivolgersi a una figura specializzata che possa attestare la propria qualifica. La mia carta vincente, ad esempio, è trattare ogni caso con sensibilità, gentilezza e competenza. Incutere paura o imporre con la prepotenza non è mai la strada giusta».

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