Agromafie 2018, Agabiti: “Mai abbassare la guardia, neanche a livello locale”

Coldiretti Umbria ha partecipato a Roma alla presentazione del sesto Rapporto Agromafie 2018, elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nel settore. Il presidente regionale, Albano Agabiti, commenta: “Agricoltura e alimentare sono prioritarie per gli investimenti della malavita, che ne comprende la strategicità, specie in momenti di crisi. Per questo motivo, mai abbassare la guardia e continuare a vigilare anche a livello locale”.

Il direttore regionale, Diego Furia, aggiunge: “Per contribuire a questa battaglia, Coldiretti ha promosso l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, con Giancarlo Caselli presidente del comitato scientifico. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano che è necessario di stringere le maglie ancora larghe dei legislatori, riformando i reati in materia agroalimentare”.

Dal Rapporto emergono questi dati: il giro d’affari complessivo delle agromafie è di 24,5 miliardi di euro, +12,4% nell’ultimo anno. La filiera commerciale si occupa di produzione e trasporto, distribuzione e vendita del cibo. Il percorso di frutta e verdura, carne e pesce vede le mani sporche della malavita all’opera prima che il prodotto arrivi sulle nostre tavole. Anche per questo motivo aumentano i prezzi, il Made in Italy viene danneggiato e ci sono rischi per la salute con ben 399 allarmi alimentari, più di uno al giorno in Italia nel 2018 (dati del Sistema di allerta rapido dell’Unione Europea Rasff, elaborati da Coldiretti). Non mancano poi i rischi ambientali con le discariche abusive e lo smaltimento illecito dei rifiuti (più di 30 mila eco reati all’anno in Italia). Il 2018, purtroppo, è stato segnato anche da furti di trattori, falciatrici, mezzi agricoli, gasolio, rame e prodotti (nocciole, vino, limone, olio), oltre agli animali. Infine, ci sono racket, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione nelle campagne.

Nella giornata romana è stata allestita la tavola rotonda dal titolo ‘Il crimine nel piatto degli italiani’. Si è parlato dei casi più grossi di portate illegali frutto di traffici, inganni, frodi e manipolazioni.

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