Cgil Perugia: “Chiusura E45 è punta dell’iceberg”

“La situazione della E45 a seguito della chiusura del viadotto del Puleto, nonostante la parziale riapertura al traffico “leggero”, rappresenta l’apice di una crisi disastrosa dell’Alta Umbria. Da tempo evidenziamo la necessità di connettere l’Italia non solo sulle piattaforme digitali, ma anche attraverso il sistema infrastrutturale viario”. Lo affermano in una nota congiunta Cgil di Perugia, Fillea e Filt Cgil dell’Umbria.

“Questo vale su scala nazionale, ma anche locale e serve, soprattutto, al nostro territorio – proseguono Fillea, Filt e Camera del Lavoro – perché la recente vicenda della chiusura della E45, soprattutto per la mancanza di un piano alternativo per la viabilità (non dimentichiamo la E78 ferma al palo da tempo immemorabile), ha messo in ginocchio l’economia locale e un’intera comunità”.
In particolare, la Cgil evidenzia come la chiusura del viadotto stia mettendo in seria difficoltà molte piccole aziende di trasporto dell’alta Umbria, con allungamenti assai sensibili dei tempi di percorrenza.

“Si faccia in modo di non scaricare tale condizione sui lavoratori – sottolinea il sindacato – salvaguardando l’economia di un territorio già duramente colpito dalla crisi”. A questo punto, secondo Camera del Lavoro, Fillea e Filt, gli investimenti nelle infrastrutture sono “necessari e non più rinviabili”. Serve un “Piano strategico nazionale e locale della rete viaria infrastrutturale. Un Piano che sia in grado di connettere l’Italia”.

Per il territorio dell’Altotevere, centrato sul manifatturiero, è “essenziale poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti che costituiscano una porta verso il nord Italia”, conclude il sindacato.

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