Differenziata in Umbria: vicino l’obiettivo del 65% nel 2018

“Stiamo andando nella direzione giusta per risolvere il problema della gestione dei rifiuti in Umbria”. Lo ha detto Fernanda Cecchini, assessore regionale all’Ambiente: “Abbiamo risultati positivi, ma occorre accelerare per raggiungere gli obiettivi posti dal Piano regionale, lavorando ognuno per la propria parte per superare le criticità esistenti”.

Ecco perché la Regione Umbria ha riposizionato gli obiettivi, che i Comuni devono rispettare: “Abbiamo riproposto una tabella di marcia all’Auri, l’Autorità umbra per i rifiuti e idrico, e sollecitato il gestore Tsa che ha in carico l’impianto di Borgo Giglione a presentare, entro il prossimo mese, un progetto di consolidamento che noi siamo pronti a finanziare con un milione di euro, previsto nel bilancio regionale che verrà approvato a breve”.

Proprio su proposta di Cecchini, la Giunta regionale ha approvato una delibera: “Azioni volte all’accelerazione del processo di riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare, individuazione della disponibilità strategica per lo smantellamento dei rifiuti e indicazioni per il mantenimento della stessa nell’ottica dei principi dell’economia circolare”. Nel 2018 si dovrebbe raggiungere il 63% di raccolta differenziata: “Vicini all’obiettivo del 65% fissato dal Piano e dalla precedenti delibere regionali. Anche se non è così su tutto il territorio regionale, siamo soddisfatti perché dal 2015 abbiamo registrato +12%, anche grazie alla riorganizzazione e all’ampliamento della raccolta domiciliare”. Pensate che oggi Terni è al 70%, a Perugia nel primo semestre dell’anno si andava oltre il 62%.

Si sono poi ridotti i rifiuti: “Sarà intorno alle 450 mila tonnellate. Quella dei conferimenti in discarica sarà il 50% in meno. Se è vero che l’Umbria, pur non disponendo di in inceneritore su cui noi siamo contrari, sta dimostrando di essere una regione virtuosa, c’è bisogno di dare una svolta e migliorare ancora”.

La situazione del polo di Borgo Ghiglione fa parte delle criticità: “Non abbiamo mai bloccato alcuna discarica, ma abbiamo il compito di far rispettare ai gestore le normative e, per Borgo Ghiglione, abbiamo chiesto al gestore di presentare entro tre mesi, scadenza a metà gennaio, un progetto di consolidamento, nel quadro del principio di precauzione circa il sussistere di problemi di stabilità. Il gestore ha confermato l’invio. Noi finanzieremo il progetto per uscire dall’empasse che messo in difficoltà il sistema rifiuti e consentire, nel 2019, la riapertura parziale della discarica”. Gli uffici regionali hanno detto sì anche al progetto di revamping per risolvere i problemi all’impianto di Ponte Rio: “Ma i gestori e i Comuni del sub ambito, Perugia per prima, devono porsi il problema di una discarica non attiva, di impianti obsoleti, delle necessità di stringere accordi interregionali”.

Con le Marche c’è: “Solo per 10 mila tonnellate. Immaginiamo verrà chiesta una proroga e avremo la prospettiva di accordi fuori per la collocazione del Css, il combustibile solido secondario la cui produzione è prevista nel Piano regionale”. Un plauso, dall’assessore, va ai cittadini: “Che fanno la raccolta differenziata. Grazie anche ai Comuni e ai gestori stiamo andando avanti, meglio che in passato”.

Presenti alla conferenza stampa anche il direttore regionale all’Ambiente, Ciro Becchetti, il dirigente del Servizio regionale Autorizzazioni ambientali Andrea Monsignori, e Michele Cenci, del Servizio regionale Qualità dell’ambiente e rifiuti. Nella delibera regionale, si conferma l’obiettivo di raccolta differenziata del 72,3% entro il 2020. I Comuni che non hanno provveduto a riorganizzare i servizi di raccolta domiciliare e che nel 2018 non hanno raggiunto la percentuale del 65%, devono comunque riuscirci nel 2019: “I gestori sono tenuti a presentare, entro il 30 giugno 2019, un piano di riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare dei rifiuti urbani e assimilati al Comune di competenza e all’Auri, tenuta all’approvazione del piano entro il 31 luglio 2019”.

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