SS76 e Astaldi, Boccetti (Fillea – Cgil Marche): “Opera incompiuta? Non sono ottimista”

La Statale 76 Perugia – Ancona rimarrà davvero un’incompiuta dopo il concordato preventivo di Astaldi? La situazione è in divenire, ma si presenta molto difficile e a rischio ci sono diversi posti di lavoro. Chi si sta occupando della vicenda da vicino e da parecchi mesi è Daniele Boccetti, segretario della Fillea – Cgil Marche.

“Il problema non nasce oggi. Da giugno abbiamo registrato una forte battuta d’arresto nei cantieri, che si sono completamente fermati ai primi di ottobre, poco prima del concordato preventivo. A un mese abbondante, non ci sono novità. E sono spariti anche i subappalti. Gli operai presenti, non tutti, fanno esclusivamente messa in sicurezza. Purtroppo, non ci sono avvisaglie che la situazione migliori da qui a fine novembre”.

Regione Umbria e Regione Marche hanno deciso di aprire un tavolo, ma secondo Boccetti non è questo il momento delle istituzioni: “Fanno bene a seguire la vicenda, naturalmente, e a fare pressioni. Ma ormai i lavori sono stati autorizzati dal Cipe, anche per quanto riguarda la Pedemontana Marche, da Fabriano a Muccia, dunque la questione è esclusivamente aziendale. Dal 25 ottobre, dipende solo dalle trattative di Astaldi con le banche”.

Non è ottimista il sindacalista marchigiano: “Purtroppo no. Astaldi sta vivendo una crisi delicata, ma direi che la situazione è così per tutto il settore edilizio. Ci si crede poco. Il governo ha dimostrato di non avere al centro del programma le infrastrutture, come possiamo vedere dal Ponte Morandi e dal Terzo Valico, e le banche fiutano il clima e stringono le maglie”.

Diversa è comunque la questione Statale 76 Perugia – Ancona e Pedemontana delle Marche. “Per la prima, possiamo dire che il tratto è stato abbondantemente ‘sporcato’. Dopo tanti anni di lavoro, mancherebbero veramente pochi mesi per completare e aprire la strada. Mancano tratti fondamentali, ma si farebbe presto a farli. È come se ci fossimo fermati al novantesimo cancello su cento. Ci sono alcuni viadotti da costruire e gallerie da sistemare”. Per la Pedemontana Fabriano Muccia, invece, “siamo al 60 per cento di completamento del primo dei quattro lotti autorizzati”. Le due vie sono fondamentali sia per l’Umbria sia per le Marche: “La Pedemontana collegherebbe la statale 76 e la statale 77, quella che da Civitanova Marche arriva a Foligno”.

Arterie che non possono rimanere incomplete: “Ancona e Perugia sono i due unici capoluoghi di regione non collegati da una strada. La Pedemontana è fondamentale perché attraversa le province di Ancona e Macerata, colpite seriamente dal sisma. Per il Distretto del Bianco di Fabriano questa è l’unica possibilità di uscire dalla crisi”.

Le cifre dei lavoratori a rischio: “Per quanto riguarda Astaldi direttamente, 59 persone su 147 sono in esubero e in mobilità. Dobbiamo aggiungere i 250 – 260 (di cui 60 – 70 locali) che derivano dai subappalti dell’azienda principale. E poi ancora, 100 – 150 che lavorano per aziende che a loro volta servono Astaldi. L’indotto non è invece quantificabile. Il numero di lavoratori a rischio, con il prolungarsi dello stallo, è destinato naturalmente ad aumentare”.

Fillea- Cgil Marche ha seguito la vicenda fin dall’inizio: “Abbiamo visto i cantieri rallentare a marzo, a giugno è arrivata la lettera della procedura di mobilità da parte di Astaldi. Abbiamo già incontrato tutti, mobilitato politici locali e opinione pubblica. Abbiamo deciso di dare in pasto ai giornali ciò che stava accadendo. Questa è stata la prima fase che ha permesso a un intero territorio di dire no all’Incompiuta. Ora inizia la seconda fase: salvaguardare quanti più posti di lavoro possibile. Prima di tutto quelli diretti di Astaldi perché, in caso di licenziamenti, ripartire sarà più difficile. Si dovranno fare maggiori subappalti e dunque ci sarà meno qualità nei lavori. Abbiamo a breve un incontro con la Regione Marche in cui ribadiremo il no ai licenziamenti”.

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