Fabio Ginoprelli si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania nel 1990 e si specializzerà sempre presso l’Ateneo Etneo nel 94 in Dermatologia e Venerologia. Fin dai tempi dell’università scopre questa sua passione per la dermatologia e medicina estetica, che proseguirà sotto la guida del professore Maurizio Pettinato, attuale primario di Dermatologia dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania.
“Ho scelto dermatologia – ci dice il dottore Ginoprelli – perchè mi ha permesso di esprimere in tutta libertà tutto il mio senso estetico”. Ai trattamenti della dermatologia tradizionale, infatti, il medico ha aggiunto trattamenti assolutamente innovativi di medicina estetica.
Nel 2005 ha presentato durante un congresso internazionale di dermatologia a Taormina, la sua prima idea di peeling antiossidante, con risultati eccellenti. La sua relazione è stata attenzionata anche da alcuni medici russi, che hanno voluto sperimentare questa novità assoluta sul campo. Ginoprelli, infatti, dal 2008 al 2011, volerà spesso in Russia, per spiegare i metodi di applicazione della nuova tecnica.
“E’ un peeling senza effetti collaterali e di ultima generazione perché – afferma il dottore Ginoprelli – l’acido piruvico, uno dei componenti base, crea un’esfoliazione che modifica l’impermeabilità degli strati cornei. Gli effetti collaterali causati da questa esfoliazioni sono tamponati dall’estratto di arance rosse siciliane, le antocianine. Gli strati cornei resi permeabili, permettono il passaggio dell’acido jaluronico e dell’ultimo componente del peeling, il retinolo che ha un’azione morfo genetica sulla fabbrica del collagene e dell’elastina, inducendo le cellule a produrne di più. Gli effetti non sono solamente estetici: luminosità, compattezza, miglioramento delle rughe sia di espressione che profonde, ma anche a livello medicale per la cura dell’acne e degli esiti cicatriziali e delle smagliature.
Insieme ai dottori Marco Mantarro e Francesco Crescentini, il dottore Ginoprelli è stato anche il pioniere dell’utilizzo del C.M.F. una metodica atta per curare patologie legate alla dermatologia e alla medicina estetica.
“Fino ad oggi – spiega Fabio Ginoprelli -l’applicazione dei mezzi fisici in medicina è stata relegata alla riabilitazione, ma imparando a gestire le energie, ottica, elettromagnetica ed acustica, si possono individuare effetti riparativi indotti di grande interesse biologico. Le sperimentazioni internazionali nei settori del bioelettromagnetismo, dei laser e delle onde acustiche, centrano poi l’attenzione sulle singole fonti di energia e sui suoi effetti peculiari”. Fra questi ad esempio i C.M.F : campi magnetoelettrocomplessi a bassissima frequenza, sono un mezzo ideale per riparare i tessuti cutanei. Si interviene su edemi, infiammazioni importanti e sulla rigenerazione dei tessuti. A differenza dei campi elettromagnetici che possono produrre effetti nocivi sul DNA, le frequenze ottenute attraverso i campi magnetoelettrici, sono onde a bassissima frequenza che stimolano il DNA a produrre le proteine necessarie alla riparazione dei tessuti.
Altra tecnica di ultima generazione utilizzata con successo nello studio del dottore Ginoprelli è quella del PRP plasmatico, ovvero plasma ricco di piastrine. La soluzione è una componente del sangue del paziente composta da piastrine. Si utilizza sia per l’estetica che per la cura di moltissime patologie ad esempio ortopediche, oculistiche ed odontoiatriche ecc. Le piastrine vanno a riparare e ricreare il tessuto connettivo in modo naturale. Questo processo può avvenire separando le piastrine dalle altre componenti sanguigne. Successivamente con l’ausilio di aghi sottilissimi, il composto verrà iniettato nelle zone da trattare. In medicina estetica viene utilizzato come biorivitalizzante naturale per ringiovanire la pelle, soprattutto del viso e nella cura e prevenzione della calvizie, sia maschile che femminile.
Un’analisi complessa della cellulite, può essere invece effettuata attraverso un esame baropodometrico, che verifica la stabilità e la tenuta di appoggio del piede. E’ un esame che viene per lo più effettuato in dinamico e permette di evidenziare le cause di un cattivo ritorno venoso e linfatico, responsabili della cellulite nelle donne.
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