Fisioterapia Gori di Agliana – Quarrata: “Lombalgie, lombosciatalgie, cervicoalgie e cervico-brachialgie possono essere curate con la terapia manuale”

Lombalgie e lombosciatalgie, cervicoalgie e cervicobrachialgie, sono problemi che affliggono una grande percentuale di uomini durante l’arco della vita. Con la vita sedentaria “da ufficio” o con lavori manuali pesanti la presenza capillare del mal di schiena problematico indica che si tratta di un fenomeno di proporzioni epidemiche. Il ruolo delle tecniche manuali è da molti anni oggetto di attenzione e di studio, ed ha dato luogo a risultati molto positivi, se paragonati ad altre terapie convenzionali e non convenzionali. Il Dr. Gori, titolare di Fisioterapia Gori, presente sia nel comune di Agliana che di Quarrata, ci parla di questa tecnica. “Se il problema è minimo, o comunque se è presente una blanda infiammazione, possiamo utilizzare dei semplici antinfiammatori che avranno un effetto più o meno sicuro. Se invece la causa è un blocco meccanico, come una patologia articolare o se c’è la presenza di un ernia, con la sola somministrazione dei farmaci il risultato non è lampante. Questo perché il farmaco non può modificare eventuali problematiche meccaniche della struttura. Ecco che in questo caso la terapia manuale diventa un importante scelta terapeutica da integrare a quella farmacologica con l’obiettivo di normalizzare il movimento articolare fisiologico e poter tornare alla corretta funzionalità. In tal senso, è fondamentale la diagnosi e pertanto la manipolazione ortopedica va fatta da mani esperte ed abilitate da enti universitari.

Chiarisce il Dr. Gori: “Le manipolazioni consistono in manovre vertebrali con la messa in tensione della mobilità dell’unità motoria vertebrale seguita dal thrust o scroscio vertebrale eseguito dallo specialista in modo diretto o indiretto”. Queste manovre servono per risolvere i disturbi dolorosi intervertebrali minori di origine meccanica o dovuti a posture scorrette. Casi di lombalgia classica vengono risolti nel giro di 2/3 sedute nell’arco di due settimane ed in seguito viene educato il paziente allo svolgimento autonomo di esercizi di stabilizzazione presso il proprio domicilio. La valutazione iniziale del paziente è parte integrante del lavoro, permette infatti di risparmiare tempo trattando solo ciò che necessita di essere trattato. Inoltre è fondamentale per “dosare” la tipologia di trattamento che andrà modulata in base alla tipologia della patologia, del paziente e sopratutto nel pieno rispetto di eventuali patologie concomitanti come patologie oncologiche, reumatiche o osteoporotiche”.

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