Università di Perugia: AlmaLaurea, sempre più stranieri

Gli stranieri scelgono sempre di più l’Università di Perugia: addirittura otto volte in più nell’ultimo triennio. Se nel 2015 eravamo infatti allo 0,6%, ora siamo al 4% del totale. E siamo passati dall’8,8 al 10% di universitari che scelgono di fare un periodo di studi all’estero, riconosciuto dal proprio corso di laurea. Pure i tirocini riconosciuti sono cresciuti: dal 55,8% al 71,3%. Questi i dati principali del Rapporto del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea sull’Ateneo perugino.

Altri punti di forza che vengono fuori: la progressione regolare delle carriere intraprese dagli studenti, il miglioramento nella qualità dei servizi offerti. Le strategie intraprese hanno portato a un incremento della percentuale di laureati in corso, dal 38,4% al 53,2% del 2018, con voti di laurea superiori alla media nazionale. In crescita anche la soddisfazione espressa per il rapporto con gli insegnanti, che supera l’85%, e per l’adeguatezza delle aule, siamo vicini al 70%, con un +5% rispetto ai dati precedenti.

Altri numeri positivi: chi si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso dell’Università, 68,9 contro 62,2% del 2015; l’indicatore di soddisfazione complessiva, vicino a 90 (87,3%). Purtroppo, il difficile momento economico e la paura della disoccupazione incidono su tutti i giovani universitari italiani e anche su quelli di Perugia. Ma se la media nazionale degli intervistati che considerano efficace il proprio titolo di studio arriva al 53,6%, Perugia strappa il 54,1%, dato inferiore al 2015, ma superiore alla media nazionale. Aumenta la percentuale di chi trova lavoro a cinque anni dalla laurea (dall’84% del 2015 all’88,4% del 2018, quasi un punto in più della media nazionale.

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