Senior Italia lancia una campagna di sensibilizzazione per adottare animali da compagnia

federanziani

Adottare un animale da compagnia è una buona ricetta per vivere in salute e più a lungo facendo risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale, ed è un atto di generosità che consente di dare una famiglia a tanti pet abbandonati in canili e gattili, liberando al contempo risorse economiche per i comuni, da investire in servizi per la popolazione più bisognosa.

Per questo Senior Italia FederAnziani lancia una campagna indirizzata alla popolazione anziana del nostro Paese e alle istituzioni affinché favoriscano questo processo win-win sostenendo gli anziani che intendano adottare un animale da compagnia.

In questo quadro si inserisce un’importante collaborazione tra Senior Italia FederAnziani e AISA (Associazione Nazionale Imprese Salute Animale), con l’obiettivo di mappare e censire i canili e i gattili sul territorio nazionale e proporre alle istituzioni di avviare iniziative che possano sostenere e promuovere, da parte degli anziani, l’adozione di Pet da queste strutture.

Sappiamo che gli over 65 sono molto affezionati agli animali da compagnia, infatti oltre un anziano su due ne possiede almeno uno e il trend è in continua crescita.

Secondo il recente rapporto Senior Italia FederAnziani su “Over 65 e Animali da Compagnia”, infatti, la percentuale di proprietari di animali tra i senior è salita dal 39% al 55% tra il 2015 e il 2017. Inoltre ben il 68% degli intervistati afferma che la compagnia del proprio animale da compagnia influenza molto il proprio benessere fisico e mentale.

Avere un pet «costringe» i senior al movimento e incide quindi positivamente sulla loro salute fisica. Infatti oltre l’89% porta fuori il cane, il 78,7% dei rispondenti lo fa ogni giorno. Per la maggior parte dei senior la presenza di un pet incide positivamente anche sulla salute psichica poiché li mantiene attivi mentalmente. Le attività da svolgere in compagnia del pet sono quelle che vengono svolte più volentieri, seguite dal leggere un libro o ascoltare musica. Per il 68% dei rispondenti la compagnia del proprio pet influenza molto il benessere fisico e mentale.

Da un’analisi della letteratura scientifica internazionale condotta dal Centro Studi Senior Italia emerge che i possessori di cani hanno il 57% di probabilità in più di svolgere attività fisica rispetto a chi non ne ha. I senior >65 anni che possiedono un cane sono più in forma, tanto da dimostrare biologicamente 10 anni di meno. (Zhiqiang Feng et al. della University of St Andrew)

Secondo uno studio pubblicato dalla American Psychological Association, la presenza di un animale da compagnia inciderebbe significativamente sulla personalità del padrone. Su 215 soggetti analizzati, i possessori di animali domestici hanno registrato maggior stima di sé stessi (+6%) e minor incidenza di depressione (-5,73%) rispetto a coloro che non possedevano animali domestici.

Rispetto al contesto italiano, dove sono presenti 4 milioni di persone che soffrono di sindrome depressiva, con una spesa sanitaria annua di 4,4 miliardi circa, aumentare il possesso di animali domestici comporterebbe deirisparmi economici pari a 252 mila euro l’anno.

Diversi studi in letteratura, inoltre, hanno registrato che la pressione sanguigna sia sistolica che diastolica era significativamente inferiore negli arruolati con un animale da compagnia (cane o gatto) rispetto a quelli senza.

L’esercizio fisico che queste persone sono tenute a fare gioca un ruolo fondamentale anche nell’evitare le fratture dell’anca, ed è un componente essenziale dei programmi medici cardiovascolari.

Visto che in Italia una persona su quattro (circa 15 mln) è affetta da patologie cardiovascolari, la minore incidenza del 7% causata dalla camminata giornaliera che un cane farebbe fare al proprio padrone comporterebbe deirisparmi di 1,3 miliardi di euro.

In Italia il numero dei diabetici equivale a 3,6 milioni. Indifferentemente dall’età, se camminare 1,4h al giorno riducesse l’incidenza della patologia del 12%, si avrebbero 432.000 diabetici in meno, e ciò comporterebbe deirisparmi pari a circa 1,2 miliardi di euro.

Ai risparmi legati al diverso stile di vita degli anziani che adottino un animale da compagnia si affiancano quelli determinati dalla riduzione degli animali ospitati nei canili e nei rifugi: un cane in canile, costa mediamente1.277,50 € all’anno; se moltiplichiamo questa cifra per i cani presenti nei canili rifugio delle Regioni, raggiungiamo la cifra di 161.044.205€ che moltiplicata per sette anni (tempo medio della permanenza in canile di un cane in assenza di adozione) raggiunge la cifra stimata di euro 1.127.309.435€.

Con questa iniziativa Senior Italia FederAnziani mira a incentivare l’adozione di cani nei canili da parte degli over 65. “La promozione del binomio Pet-Senior può portare a ricadute positive anche sulla salute della popolazione e sui conti del Servizio Sanitario Nazionale. “I nostri studi – spiega Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani – dimostrano che il possesso di un animale da compagnia, unito ad una corretta alimentazione, è un ottimo alleato nella prevenzione sanitaria in età geriatrica. Dunque più salute, risparmi in sanità, meno animali nei canili con la conseguente possibilità dei comuni di reinvestire quanto risparmiato nei servizi sociali e di assistenza, magari proprio per la popolazione più fragile. Insomma, una ricetta win-win da sostenere e promuovere per il benessere di tutti”.

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