Basta, fumo, basta alcool, basta droga: ecco un’iniziativa contro gli abusi.

Nonostante gli impegni sembra che il consumo di droga alcool e fumo sia in aumento. Ed è questo il presupposto che sta alla base della decisione di intervenire in questo delicato ambito con un progetto specifico, “I love me”, che è stato presentato questa mattina nella “Sala Fiume” di Palazzo Donini a Perugia, alla presenza dell’assessore regionale all’istruzione, Antonio Bartolini, della responsabile del Dipartimento di radioterapia oncologica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e componente del comitato scientifico dell’Associazione Aronc, Cynthia Aristei, del presidente della Federcalcio umbra, Luigi Repace, e di Giacomo Sintini. “Oggi sappiamo che alcol, fumo e droga sono dannosi per l’organismo, ma sempre più spesso manca una vera consapevolezza rispetto alle conseguenze di uso ed abuso – ha affermato Aristei.
“In particolare abbiamo individuato nei giovani il target dei progetti che la Regione Umbria sta sostenendo, perché educare un ragazzo, per quanto difficile, può dare risultati molto più importanti rispetto al tentativo di sensibilizzare degli adulti – ha dichiarato l’assessore Bartolini – Condividiamo dunque l’intenzione di questo progetto per promuovere una cultura del benessere dell’individuo, e pertanto anche della eliminazione, o almeno riduzione, di tutti quei comportamenti che possono alterare tale sana condizione”.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, prevede, per l’anno 2018, il coinvolgimento di circa 1.500 studenti/ragazzi che frequentano le scuole primarie e le scuole secondarie di primo e di secondo grado. Saranno coinvolti direttamente anche gli insegnati ed i genitori.
Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado è prevista una riunione organizzativa ed informativa con gli insegnati, seguita da un incontro con i ragazzi tenuto da parte dei nostri esperti nei settori di medicina e psicologia. La metodologia proposta prevede incontri con al massimo 2 classi in compresenza, per poter mantenere un contatto ed uno scambio diretto. L’attività con i ragazzi è stata organizzata in modo da suscitare interesse e riflessione, e poterli così portare ad una maggiore comprensione degli argomenti di alcol, fumo e droga. Ai ragazzi poi viene chiesto di elaborare dei contributi (video o grafici) per poter trasmettere quanto hanno appreso ad altri ragazzi come loro. Si propone infine un incontro, in ogni scuola/plesso, anche con i genitori, per coinvolgerli in una tale delicata tematica e consegnare alla scuola i materiali per proseguire il progetto anche negli anni successivi, o in altre classi non coinvolte.
“Nelle scuole primarie, invece, – ha sottolineato il curatore Nicola Gustinelli – il lavoro della nostra equipe è svolto con gli insegnati, preparandoli per svolgere loro l’attività direttamente nelle loro classi e con i genitori. Si tratta di una attività ricalibrata in base alla giovane età, ma comunque fondamentale tenendo in considerazione che ormai la soglia del primo accesso ad alcol e fumo è spostata a cavallo del passaggio tra scuola primaria e secondaria, rendendo indispensabile informare e sensibilizzare i ragazzi in questa fase”.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un portale web per condividere informazioni con i partecipanti, e raccogliere e dare visibilità ai loro contributi. Inoltre è previsto un evento conclusivo a forte risonanza territoriale, al quale saranno invitati tutti coloro che hanno partecipato, per rafforzare i messaggi e diffonderli a tutta la cittadinanza.
I risultati attesi riguardano il miglioramento del benessere e l’adozione di corretti stili di vita delle persone coinvolte, in particolare per quanto riguarda i ragazzi.

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