Oltre tremila donazioni in meno negli ultimi due anni: risultati preoccupanti per l’Avis in Umbria, che non riesce a coprire il fabbisogno interno, fermandosi a circa il 90% delle donazioni. L’Avis regionale cerca di prendere le contromisure dispiegando tutto quanto previsto nei protocolli: anticipazione degli orari di apertura, alla possibilità di prenotare l’accesso, nell’effettuare aperture domenicali concordate con invio di almeno dodici donatori o più, fino alle aperture pomeridiane e all’aumento delle pratiche di plasmaferesi. “Le stiamo provando tutte” spiegano all’Avis Regionale, che in collaborazione con i Servizi immunotrasfusionali dal prossimo 18 marzo e a seguire il 20 maggio e il 15 giugno avvieranno l’apertura domenicale a Foligno, Spoleto, Narni, Orvieto e Terni, con la possibilità di prenotare l’accesso rivolgendosi all’Avis di appartenenza entro il venerdi precedente secondo la disponibilità dei servizi”. I dirigenti delle Avis comunali dovranno essere i primi a chiamare per mobilitare i donatori che responsabilmente possono rispondere alle esigenze della richiesta. Un servizio per la collettività come previsto sia dal piano regionale che dalla convenzione con la regione Umbria, l’Avis si assume l’impegno di informare sulla necessità e attraverso un appello invita tutti coloro che sono nelle condizioni di poter donare di effettuare prelievi con periodicità e con più sicurezza per tutti.
Manca il sangue in Umbria. Sempre di più.
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