Magmi ed eruzioni vulcaniche: studio dell’Università di Perugia su rivista scientifica

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Altro studio dell’Università degli Studi di Perugia pubblicato sul una rivista prestigiosa, ‘Nature Communications’. L’equipe umbra di ricercatori ha studiato il comportamento dei magmi negli istanti che precedono l’innesco delle eruzioni.

A coordinare la squadra Maurizio Petrelli, insieme a Laura Spina e a Diego Perugini, tutti e tre del Dipartimento di Fisica e Geologia di Unipg. La ricerca si è concentrata in particolare sui componenti volatili presenti nei magmi: acqua, anidride carbonica e specie chimiche presenti in misura minore, ossia zolfo, fluoro e cloro. A quanto pare, i magmi possono restare dormienti, 25 – 35 chilometri sotto terra, anche per migliaia di anni. Tempo necessario ad accumulare componenti volatili. In seguito, i magmi – spinti dalle bolle di gas generate dalle liberazioni dei volatili – risalgono verso la superficie terrestre rapidamente, vale a dire nell’ordine di pochi giorni i poche ore. Le eruzioni arrivano dunque con poco preavviso.

Petrelli dice: “I risultati ottenuti, quindi, forniscono importanti informazioni che possono contribuire a mitigare l’incidenza delle eruzioni sulle attività umane, indicando con lo studio sei sistemi vulcanici debba essere effettuato investigando, anche con l’aiuto di tecniche geofisiche, la presenza di magmi ricchi di volatili a profondità elevate e non solo ai livelli più superficiali, finora maggiormente esplorati e studiati”.

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