Area di Crisi Industriale complessa Terni-Narni: è arrivata la firma

Una firma quella odierna, importante che potrebbe rilanciare un territorio che ha visto sparire in pochi anni decine di aziende. E la firma va sopra un documento che mette a disposizione ben 650 milioni di euro, a vario titolo, per investimenti sottesi all’occupazione nella zona di Terni e Narni. Al tavolo il viceministro Bellanova, il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli, il commissario del Comune di Terni, Antonino Cufalo, il responsabile sviluppo e Crm di Invitalia, Corrado Diotallevi, il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, il direttore regionale allo sviluppo economico della Regione, Luigi Rossetti, e il dirigente del Comune di Terni Andrea Zaccone.

“Con la firma di oggi sanciamo un patto che guarda al futuro dell’area di Terni e Narni investendo sullo sviluppo generale di tutto il territorio e sull’occupazione, con la più importante dotazione di risorse pubbliche finora mai messa a disposizione, per far ripartire una nuova stagione di rilancio economico e sociale”. È quanto afferma il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, al termine della sottoscrizione dell’Accordo di programma per l’attuazione del “Prri”, il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni. “Da parte sua, la Regione Umbria – ricorda – mette a disposizione per questa sfida oltre 38 milioni e 800mila di euro, ai quali si aggiungono circa 10 milioni per la piastra logistica Terni-Narni e 3 milioni per la bretella San Carlo. Oltre a queste risorse il Governo ha già garantito altri 20 milioni previsti dalla legge e 10 milioni per il programma Alcantara. Altre risorse aggiuntive saranno messe a disposizione, come prevede l’Accordo di programma, dai Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente e dell’Istruzione, Università e ricerca. Ci sono tutte le condizioni – conclude il vicepresidente della Regione Umbria – per affrontare e risolvere le criticità che negli ultimi anni sono state causate dalla crisi economica e industriale che ha colpito il territorio e scrivere una nuova pagina positiva, a beneficio dell’intero sistema economico e sociale dell’Umbria”.
L’area comprende i Comuni di Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi Dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni, Avigliano Umbro. Grande attenzione verso le produzioni e la ricerca nel settore della chimica verde; incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare a promuovere processi di manifattura intelligente in linea con le strategie nazionali di sviluppo digitale «industria 4.0»; riqualificazione energetica ed ambientale (secondo i princìpi della «economia circolare» e gli obiettivi comunitari di «sostenibilità ambientale» dello sviluppo produttivo); orientare e sostenere le PMI del manifatturiero» verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto, migliorando la compatibilità ambientale delle attività produttive; agevolare il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori appartenenti ad uno specifico bacino occupazionale; promuovere azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, coinvolgendo il Polo Scientifico Didattico di Terni e altri enti formativi; potenziare l’infrastrutturazione digitale e logistica delle aree industriali.
A conclusione, il 4 agosto scorso, della “Call” Invitalia ci sono state 212 manifestazioni di interesse per un totale di 612,5 milioni di euro di investimenti e una previsione di incremento di 2mila 131 addetti. I progetti presentati si riferiscono ad una vasta gamma di ambiti settoriali. È il settore manifatturiero ad assorbire il 61% degli investimenti e il 44% dell’occupazione prevista, anche se gli investimenti per R&S sono significativi: 44 manifestazioni per un totale di oltre 65 milioni di euro.

 

Le proposte di investimento nei settori manifatturiero, turismo e servizi alle imprese sono 128 e raccolgono il 76% delle risorse totali (oltre 467 milioni di euro).
Di esse circa il 65% riguarda progetti di piccole dimensioni (sotto la soglia di 1,5 milioni di euro), mentre nella soglia compresa tra 1 milione e mezzo e 20 milioni di euro le proposte che potenzialmente rientrano nel campo di applicazione della L.181/89 sono 39, per un valore totale di investimenti pari a 190 mln di euro e di 519 addetti incrementali. Sopra la soglia dei 20 milioni di euro sono pervenute 4 proposte di investimento, per oltre 245 milioni di euro di investimenti e 400 addetti.
Nei piani sono anche previste azioni per la messa in sicurezza permanente dell’ex discarica prospiciente gli stabilimenti di Papigno; la bonifica di due edifici e terreni riferiti agli ex stabilimenti industriali di Papigno. È inoltre in corso la valutazione di possibili ulteriori azioni in aree esterne al SIN (su indicazione del Comune di Narni). È in fase di elaborazione un’ipotesi di potenziamento e valorizzazione delle strutture di ricerca, con particolare riferimento allo sviluppo dei materiali speciali, in un’ottica di partenariato pubblico-privato in grado di migliorare il trasferimento tecnologico anche nei confronti delle PMI. In questo contesto si ipotizza anche la riqualificazione architettonica ed energetica del cluster universitario di Pentima. L’obiettivo è quello di implementare l’operatività del Polo scientifico didattico di Terni nell’ambito dei “servizi ad alta specializzazione”, che saranno fortemente coerenti con il tessuto imprenditoriale dell’area.”
Relativamente alla offerta localizzativa infrastrutturale è attivato un Tavolo permanente per la durata dell’accordo finalizzato all’attivazione di interventi quali: il miglioramento dei collegamenti della Bretella di variante Staino–Pentima-Via Breda–Innesto Terni-Rieti- San Carlo; il completamento della Bretella ex Terni Rieti Strada dei Confini–Flaminia–Salaria; la realizzazione della Piastra Logistica Terni-Narni-collegamento ferroviario e stradale alla viabilità nazionale sulla direttrice Roma-Ancona e la qualificazione dell’offerta della mobilità ferroviaria Terni – Roma.

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