Numero unico emergenza 112, un passo avanti verso l’istituzione.

Una sola centrale operativa per le due regioni, risposte multilingue: eccola la risposta di Marche ed Umbria alla richiesta dell’Europa di un numero unico di emergenza, il famoso 112, che sostituirà a brevissimo qualsiasi altra numerazione, dando un impulso incredibile alla risposta d’emergenza.
“Con questo accordo per la centrale unica per il 112, il nuovo numero di emergenza, compiamo un salto di qualità di grandissima rilevanza, aumentando notevolmente il grado di sicurezza per i cittadini italiani e soprattutto per quelli stranieri che potranno contare sul servizio multilingue”. Commenta così la Presidente Catiuscia Marini la firma, avvenuta oggi a Roma, del protocollo d’intesa con la Regione Marche per l’attuazione del 1-1-2 Nue – Numero unico di emergenza europeo con la realizzazione di una centrale unica di risposta per le Regioni Marche e Umbria. A sottoscriverlo, i Presidenti delle due Regioni; nella stessa circostanza, le Regioni Marche e Toscana hanno siglato un “accordo di collaborazione” per l’attuazione di un sistema di “disaster recovery” tra le centrali uniche di risposta delle relative Regioni.
Il servizio, che non riguarderà solo l’emergenza sanitaria del 118, ma convoglierà anche tutti gli altri numeri di emergenza e garantirà anche una maggiore efficienza ed efficacia dei tempi di risposta, e quindi di intervento dei rispettivi organi e corpi interessati al tipo di chiamata. Con la Regione Marche saranno messe insieme competenze e risorse, per una collaborazione che segna ormai una forte tradizione avendo già in comune la gestione del servizio di eliambulanza, oltre alla cooperazione dettata dalle tristi esperienze dei terremoti che hanno interessato le nostre regioni. E proprio pensando alle emergenze in caso di un sisma, l’attivazione del 112 assume la sua strategica rilevanza perché mette il sistema di protezione civile nelle migliori condizioni per poter intervenire in soccorso alle popolazioni”.
Per i benefici che ne deriveranno per i cittadini e per le strutture operative coinvolte, verrà realizzata un’unica Centrale Unica di Risposta per le Regioni Marche e Umbria, con sede presso l’Interporto di Jesi (AN), in modo da raggiungere un più ampio bacino d’utenza rispetto al piano generale. Interessata una popolazione che, complessivamente nelle due regioni, supera i 2 milioni e 400mila (al 1 gennaio 2017), di cui circa 237mila stranieri, cui si aggiungono i turisti.
L’attivazione è prevista nel terzo trimestre del 2018. L’Umbria spenderà un milione e 120mila euro all’anno per tutto il triennio di validità del Protocollo d’Intesa.

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