Inps: Osservatorio su ore autorizzate di Cig, l’Umbria e le altre

L’Inps ha aggiornato l’Osservatorio sulle ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni al mese di gennaio 2018. Andiamo a scoprire qualcosa in più sulla nostra regione, ossia l’Umbria. Partiamo dal numero di ore totali per trattamenti di integrazione salariale: siamo passati dalle 517.925 del 2017 alle 385.064 nel 2018, vale a dire con un calo percentuale del 25,65%. La media italiana è di -43,31%. Rispetto all’Umbria, troviamo una minore diminuzione in Sardena (-8,02%), Campania (-15,5%), Veneto (-20,28%) e Lombardia (-17,66%). C’è anche chi ha aumentato queste ore: Sicilia (+14,59%), Basilicata (+8,8%) e Abruzzo (+12,24%).

Passando ad analizzare le ore autorizzate per trattamenti di integrazione salariale (Cigo), scopriamo che l’Umbria è passata da 175,029 del 2017 a 267.438 nel 2018, con un aumento del 52,8%. Percentuale più alta per Trentino (+121,09%), Liguria (+321,96%), Calabria (+53,45%) e Sardegna (+118,53%). Vediamo adesso le ore autorizzate per Cig straordinaria. L’Umbria era a 284.786 nel 2017, le ha più che dimezzate nel 2018, con 117.346 (-58,80%). Diminuzioni maggiori in Piemonte (-83,03%), Friuli Venezia Giulia (-65,67%), Liguria (-77,44%), Toscana (-65,21%), Puglia (-76,49%), Calabria (-76,46%). Segnano un aumento il Veneto (+102,84%), le Marche (+67,05%), la Sicilia (+66,91%) e la Sardegna (+4,28%).

Cigs per solidarietà: l’Umbria le ha bruscamente ridotte, passando da 129.730 a 15.130, con una percentuale dell’88,34. La Puglia fa segnare -95,29%. Con il segno ‘+’, la Lombardia (+4,31%), la Campania (+93,04%) e la Sardegna, addirittura +1780,90%. Chiudiamo con la Cig in deroga, dove l’Umbria è passata da 58.100 a 280 ore (-99,52%). Riescono a fare meglio il Piemonte (-99,93%), il Veneto (-99,71%), l’Emilia Romagna (-99,72%). L’Abruzzo è l’unica regione che segna +74,92%.

Altri dati interessanti arrivano dalla presentazione delle domande di disoccupazione Naspi, Aspi, MiniAspi e Mobilità. Ricordando che la Naspi è la prestazione economica che sostituisce l’indennità di disoccupazione chiamata Assicurazione Sociale per l’Impiego (Aspi). Si tratta di una prestazione erogata ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente l’occupazione, per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° maggio del 2015. Concentriamoci ancora una volta sull’Umbria a vediamo l’evoluzione dal 2015 al 2017. Aspi 2015 (7.115), MiniAspi (2.452), Naspi (16.816) per un totale di 26.383; Aspi 2016 (7), MiniAspi (2), Naspi (22.488) per un totale di 22.497; Aspi 2017 (3), Naspi (23.657) per un totale di 23.660.

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