Alunni (Confindustria Umbria): “Grande industria trainerà nella crescita anche le Pmi”

Insediatosi da poco come presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni parla proprio di questi primi mesi del suo mandato, della situazione della grande industria nella regione e di quali sono le prospettive per superare definitivamente gli effetti della lunga crisi economica. La grande industria, dice Alunni, deve trainare anche le pmi verso la crescita.

Come sono stati i primi mesi del suo mandato?

“Questi primi mesi sono stati importanti, intensi. Abbiamo avviato un programma di azioni per rendere l’Associazione interprete delle esigenze della classe imprenditoriale rinsaldando intorno ad un comune sentire il senso di appartenenza a una comunità e per restituire una rinnovata centralità, economica e morale, dell’industria”

Qual è oggi la salute dell’industria in Umbria?

“A temperatura variabile. Ci sono molte realtà che stanno vincendo la competizione nel mercato, non solo a livello nazionale, ma a livello globale. Permangono ancora, per molte aziende, condizioni di incertezza e di difficoltà. Una situazione, comunque, non diversa da quella del resto del Paese”

L’Umbria è una regione fondata molto sulle piccole medie imprese. Andremo ancora di più verso questo percorso considerate le difficoltà occupazionali della grande industria umbra?

“Molte delle grandi imprese multinazionali presenti sul nostro territorio stanno vivendo un momento di crescita con programmi di investimento consistenti come non se ne vedevano da lungo tempo. Alcune hanno avviato un processo di riorganizzazione, ma credo che sia corretto e opportuno guardare ai casi di successo che sono particolarmente numerosi. La dimensione aziendale è sicuramente un aspetto sempre più cruciale. Quelle imprese che vogliono aprirsi a un mercato globale non possono che avere una strategia di crescita dimensionale. A tal proposito non dobbiamo dimenticare che l’attività della grande impresa può fungere da traino per la crescita delle pmi del territorio”.

L’industria cosa ha fatto e farà per la ricostruzione post-sismica?

“La ricostruzione rappresenta per il settore delle costruzioni un momento importante in cui il know how e le competenze maturate nei decenni passati potranno sicuramente essere messe a frutto per ridare al territorio infrastrutture, abitazioni e stabilimenti produttivi sempre più capaci di rispondere ai più alti requisiti tecnici. Purtroppo, il meccanismo formale e burocratico attuale rischia di allungare i tempi e di non valorizzare le reali competenze presenti sul nostro territorio”.

La collaborazione con le istituzioni quanto è determinante?

“È essenziale. Ma non solo con le istituzioni. È tempo che tutti i soggetti che fanno parte della comunità regionale intraprendano un percorso serio di confronto volto alla massima collaborazione. Da questo punto di vista, le istituzioni hanno certamente un ruolo e una responsabilità molto importante. Sarà nostro impegno, nel rispetto dei ruoli, favorire un confronto sempre più costruttivo”.

 In Umbria si fa poco uso dell’innovazione, un po’ in tutti i campi. Nell’industria, per il 2018, ci saranno passi avanti?

“Non sono d’accordo. In Umbria ci sono moltissime realtà che hanno fatto dell’innovazione sui processi e sui prodotti il punto di forza che ha consentito loro una crescita importante nel mercato. Lo stereotipo di un’Umbria chiusa su se stessa e lontana dai grandi cambiamenti tecnologici e culturali non rispecchia la realtà dei fatti. Ne è testimone il fatto che la nostra regione è stata la prima in Italia a costituire il Digital Innovation Hub che testimonia come nella nostra regione la classe imprenditoriale industriale abbia ben chiara l’urgenza di innovazione. Umbria Digital Innovation Hub sarà lo strumento con cui andare a promuovere le iniziative e a sensibilizzare le imprese nel capire la necessità di innovare attraverso tutte le tecnologie abilitanti e mettendo in condizione le persone di poterle utilizzare”.

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