Dubbi su monitoraggi e debiti bancari, nel 90% dei casi il contratto è viziato

Gianfranco Senia
Consulenza su fisco e tasse, ma soprattutto monitoraggi bancari. Sono i settori in cui opera lo studio Senia, presente ad Ostia (Roma) e Vittoria (Ragusa). Materie complesse che richiedono grande specializzazione, e oggi sempre più richieste da imprenditori e cittadini alle prese con sempre meno liquidità e la necessità di operare con le banche per ottenere fidi, mutui e prestiti. “Quando parliamo di monitoraggi bancari – spiega il dottore commercialista titolare dello studio omonimo, Gianfranco Senia – ci riferiamo a tutte quelle situazioni ravvisabili come contenzioso o mancato rispetto di un accordo o leale confronto tra le parti”. Sia prima che dopo la stipula di un contratto.

“Molti correntisti, mutuatari e finanziati non sono consapevoli della propria posizione debitoria. E a volte – aggiunge Senia – è proprio nel contratto a monte che si insidiano gli aspetti più oscuri. Non solo perché le banche non sempre si comportano in modo corretto, ma anche perché manca da parte del cliente la conoscenza approfondita di ciò che si va a sottoscrivere o, post contratto, ciò che si è sottoscritto”. Per questo l’ausilio di un consulente tecnico-finanziario specializzato in materia è fondamentale, partendo dalla relazione tecnica che l’esperto farà sulla storia contabile. “A prescindere dal motivo o dall’obiettivo che il cliente vuol perseguire – spiega Senia – al fine di tutelare i propri interessi nei confronti di un contratto bancario, la relazione tecnica (perizia) è lo strumento ideale, il primo, per individuare e quantificare gli elementi da contestare o rinegoziare con gli istituti di credito. Che si decida o meno di procedere con un eventuale contenzioso”. E aggiunge “Opero in questo settore dagli anni ‘98-‘99, e cioè dal periodo successivo alla legge sull’usura. Ho iniziato ad occuparmi di lavori peritali, cioè di relazioni tecnico-contabili per le banche. Ma negli anni a seguire gran parte del lavoro è venuto da parte di privati e aziende. Oggi lavoro solo per questi ultimi”. In quanti casi i dubbi di un cliente verso una banca trovano riscontro? “Oltre il 90%. Mi riferisco però solo a quelli che vengono sottoposti alla mia attenzione nei quali riscontro vizi di forma o di sostanza”.

“Devo tuttavia aggiungere – conclude – che spesso ciò che riscontro è anche una scarsa conoscenza della materia e una superficialità da parte dei clienti nel firmare un contratto di mutuo o di fido senza sincerarsi delle condizioni e senza contrattare condizioni diverse. Per questo consiglio a tutti di partire dalla conoscenza e dalla comprensione del contratto che si stipula. Le banche hanno l’obbligo dell’informativa precontrattuale, ovvero di  consegnare una bozza del contratto giorni prima. Così il cliente potrà approfondire i termini, meglio se rivolgendosi ad un consulente tecnico-finanziario, e poi contrattare eventuali nuove condizioni con il direttore preposto” per evitare di trovarsi poi in situazioni incresciose e ricorrere, talvolta, al contenzioso verso il proprio istituto bancario.

 

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