Sicurezza nel fare impresa: 27% umbri meno sicuro dell’anno scorso

Il 27% degli imprenditori umbri si sente meno sicuro oggi nel fare impresa rispetto a 12 mesi prima (contro il 30% nazionale). A preoccupare di più i furti (42%), l’abusivismo (32%), la contraffazione e le rapine (26%), l’estorsione (12%) e l’usura (9%). Per tutti questi fenomeni criminali, pur essendo alto, il sentiment degli imprenditori umbri è inferiore alla media italiana.

In Umbria risulta più bassa del dato nazionale pure l’esperienza di criminalità, in particolare quella indiretta: il 16% ha ricevuto minacce o intimidazioni a finalità di estorsione con riferimento all’attività di impresa (23% nazionale), il 13% (contro il 22%) ha dichiarato di conoscere imprenditori con attività simili alla propria che, negli ultimi 12 mesi, hanno ricevuto minacce o intimidazioni per finalità estorsiva.

Dall’indagine, presentata durante ‘Legalità, mi piace’ a Terni, risulta che gli umbri fanno molta prevenzione. Al primo posto abbiamo telecamere/allarmi (54% le ha adottate contro il 48% italiano), poi assicurazioni (40% in Umbria, 36% in Italia), denunce (30% contro 28%), vigilanza privata (26% contro 25%), vetrine corazzate (14% contro 11%). Per garantire la sicurezza dell’impresa, tra le misure che vengono considerate migliori ci sono la certezza della pena (73%), maggiore protezione da parte delle forze dell’ordine (61%), con cui si ritiene necessaria una maggiore collaborazione (21%).

In Umbria, come in Italia, gli imprenditori ritengono inefficaci le leggi che contrastano i crimini: totalmente inefficaci per il 55% (47% in Italia), poco efficaci il 36%. Il campione, più che in Italia, è fortemente favorevole a inasprire le pene per i reati contro le imprese: 75% molto favorevole (67% dato nazionale), 20% abbastanza. Gli umbri pensano che le pene non si scontino realmente (80%). In linea con la media nazionale, chi dichiara di non possedere un’arma di difesa personale (94%) e chi pensa di dotarsene in futuro (14%). Sui taccheggi, il 39% ne è stato vittima negli ultimi 12 mesi, il 16% una sola volta, il 23% ripetutamente.

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