Medicina: Esposito, no ad abuso degli antibiotici

Il decreto dell’obbligo dei vaccini ha contribuito a sensibilizzare la popolazione italiana su quella che è la principale emergenza infettivologica: la meningite. Questo quanto afferma Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all’Università di Perugia, a lato del 13esimo Congresso Simeup ‘Emergenze e maxi emergenze pediatriche pediatriche’ in corso di svolgimento a Foligno.

“Sicuramente il decreto dell’obbligo – sottolinea Esposito – ha portato molte famiglie alla consapevolezza dell’importanza della prevenzione. La meningite è una malattia che fa paura e quindi la vaccinazione è raccomandata, benché non faccia parte di quelle obbligatorie. I genitori continuano a chiederla, tanto che in Lombardia l’attesa per un vaccino è di almeno 3 mesi”.

Qualora si sospetti una meningite è importante, sottolinea Esposito, “una gestione del caso in regime di ricovero, attraverso un inquadramento tempestivo. Quello che fa la differenza nell’outcome è la diagnosi precoce”.

Tempestività da leggersi anche in chiave preventiva. “In considerazione anche dei casi che in alcune località hanno configurato piccole epidemie – afferma – è davvero importante non sottovalutare casi sospetti e ricordarsi che il genitore preferisce un approccio diagnostico intensivo per escludere una diagnosi grave piuttosto che un’attesa che può poi determinare condizioni gravi e, in alcuni casi, con esiti permanenti”.

Meningite ma non solo. Tra le emergenze attuali ci sono anche “le polmoniti, soprattutto le pleuropolmoniti, ovvero polmoniti che possono evolvere con versamenti pleurici: anche qui conta moltissimo la diagnosi tempestiva, che permette di evitare di attendere nei casi gravi e di evitare l’abuso di antibiotici nei meno gravi”. In tal senso, sottolinea Esposito, “è fondamentale la capacità del pediatra di capire subito quanto il paziente è grave, a fronte della gravità viene poi effettuata una diagnosi. Nelle forme meno gravi il passo successivo è dare la terapia più indicata, senza abusare di antibiotici”. Pratica per la quale l’Italia è uno dei Paesi sentinella.

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