Tutela monumenti: a Norcia una giornata di studi

Quattro appuntamenti per favorire un percorso condiviso tra scuole edili, aziende e governi locali nella rigenerazione delle aree colpite dal sisma. Questo è quanto si propone ‘Formiamo il territorio’, progetto promosso dal Formedil (Ente per la Formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) in collaborazione con il Sistema Bilaterale delle Costruzioni, Civiltà di Cantiere e alcune imprese di eccellenza. Il terzo appuntamento, previsto il 27 settembre (dalle 14.30 in Auditorium), è in programma a Norcia, colpita lo scorso ottobre dal terremoto che provocò il crollo della basilica di San Benedetto e della concattedrale di Santa Maria Argentea e che distrusse quasi completamente la frazione di Castelluccio. Gli altri sono in programma a Rieti, Tolentino e Teramo.

L’incontro di Norcia (‘Sicurezza e tutela del patrimonio storico monumentale e paesaggistico’) si concentrerà sui beni storico monumentali: con le attuali conoscenze tecnologiche, che consentono soluzioni meno invasive rispetto al passato, si possono prevedere interventi di ricostruzione e di consolidamento che determinino la reale conservazione degli edifici, garantita dal corretto equilibrio tra gli interventi strutturali necessari e la tutela architettonica e monumentale del bene. Interventi che eviteranno il ripetersi di quanto successo a Norcia.

Tra i relatori sono previsti anche Caterina Bon Valsassina (direttore generale archeologia, belle arti, paesaggio Mibact), Paolo Iannelli (sovrintendente speciale unico per le zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto) e Marica Mercalli (direttore Sovrintendenza archeologia, belle arti, paesaggio Umbria Mibact).

“L’incontro di Norcia – dichiara Bernadetta Radicchi (Presidente del centro edile per la Sicurezza e la Formazione di Perugia) – si allinea a un percorso voluto dalla rete delle scuole edili delle aree interne per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esigenza di un cambiamento di rotta nell’ambito della pianificazione del territorio”. Radicchi sottolinea anche come “per quanto riguarda l’Umbria, viviamo, oltre al problema della sicurezza, anche la questione della salvaguardia di un patrimonio culturale importantissimo, che va protetto e valorizzato adeguatamente. Nella nostra regione si concentra un elevatissimo numero di monumenti e di edifici storici di pregio, così come borghi che necessitano di risorse, di progettualità e di competenze aggiornate. Confrontarsi e garantire tecnici e maestranze competenti è essenziale per assicurare la conservazione e la sicurezza”.

Proprio per questo, come evidenzia Giuliano Bicchierato (Vicepresidente del CEFS di Perugia), “è fondamentale riuscire a dare valore a chi, in edilizia, sceglie maestranze con professionalità specifiche in tema di restauro e conservazione”. Da qui l’esigenza di puntare sull’alta formazione.

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