Schiavoni: “Passare dalla cultura del contoterzista a quella imprenditoriale”

Confcommercio Marche

Claudio Schiavoni

“Un terzo delle aziende va bene, e comprende quelle sono quelle che esportano, crescono e assumono; un altro terzo potrebbe andare all’estero ma rappresenta una serie di realtà che hanno avviato processi di internazionalizzazione troppo tardi, quindi faticano; il restante terzo è costituito da quelle realtà che vivono del mercato interno, asfittico e poco reattivo, quindi si trovano in difficoltà”.

E’ la logica dell’1/3 quella di Claudio Schiavoni, oggi alla guida di Confindustria Marche Nord, nata dall’accordo tra le province più a nord delle Marche, Ancona e Pesaro-Urbino.

Come si esce da questa “logica” dirigendosi verso uno sviluppo più diffuso ed equilibrato? “Trasformando la cultura del ‘contoterzista’ in vera cultura imprenditoriale, passando dalla grande conoscenza del prodotto ad una forte esperienza di vendita”.

Idee chiare quelle di Schiavoni che auspica una sorta di Santa Alleanza tra le aziende che crescono e quelle che devono essere trainate dalla loro crescita: “Chi va bene – sottolinea di Presidente – può far crescere anche il fornitore locale, ammesso che questi abbia tutti i requisiti per rispondere alle sue esigenze”.

Alcuni progetti dell’Associazione di Ancona sono stati concentrati proprio sul sostegno del business di prossimità, utile alla diffusione del benessere del territorio.

“Recentemente – ricorda Schiavoni – abbiamo organizzato un incontro tra una grande azienda marchigiana ed una serie di fornitori locali interessati ad avviare un rapporto di partnership; quello che sarebbe auspicabile è di agire sul ‘modello tedesco’ mettendo insieme aziende, banche e istituzioni locali per avviare progetti di internazionalizzazione”.

Iniziative finalizzate a ribadire il ruolo attivo dell’organizzazione aderente a Confindustria: “La crisi – aggiunge Schiavoni – non è finita, per cui è necessario continuare ad attrezzarsi al meglio quando tutto ripartirà. Puntare sulle eccellenze, come sostenuto anche dal Presidente Vincenzo Boccia, per far ripartire tutto il comparto industriale del Paese anche attraverso i progetti di digitalizzazione che passano sotto l’egida del 4.0”.

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