Ferrovia Centrale Umbra: sospensione per lavori, si riparte a settembre 2018

Giuseppe Chianella, assessore umbro ai Trasporti, fa il punto sulla Ferrovia Centrale Umbra, dopo la conferenza stampa che ha annunciato la temporanea sospensione, con contemporanea attivazione di servizi sostitutivi su gomma. Sospensione resasi necessaria per effettuare lavori che rendano l’infrastruttura efficiente e adeguata agli standard di sicurezza richiesti.

“Nessuna chiusura né soppressione! L’azienda ha ritenuto necessario disporre la temporanea sospensione dell’esercizio commerciale, in quanto le attuali condizioni della rete non consentono l’ordinario svolgimento dei servizi di TPL. La rete rimane infatti operativa per espletare tutti gli altri servizi in sub affidamento e per il collegamento con l’officina della manutenzione del materiale rotabile”.

Chianella ha parlato del ruolo della Regione Umbria: “Abbiamo predisposto un Piano operativo di interventi puntualmente notificato, nel mese di giugno, al ministero Infrastrutture e Trasporti, riguardante l’Infrastruttura Ferroviaria. E, sempre nel mese di giugno, è stato sottoscritto l’Accordo tra Regione, Umbria TPL e Mobilità e Rete Ferroviaria Italiana Spa per la realizzazione, sull’infrastruttura ferroviaria regionale umbra, a cura di RFI Spa, degli interventi di adeguamento delle infrastrutture regionali attualmente gestite da Umbria TPL e Mobilità Spa”.

Interventi che non erano più procrastinabili “in conseguenza dell’avvenuto assoggettamento della rete al controllo da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, dopo l’incidente dello scorso anno. In molti, con atteggiamento populistici e strumentali, vogliono far credere che l’Umbria stia dismettendo il proprio servizio ferroviario. E’ vero esattamente l’opposto e, già dalle prossime settimane, potremo vedere i cantieri aperti”.

Il primo sarà quello tra Umbertide e Città di Castello: “E’ stato attivato un importante piano di investimenti, il più importante degli ultimi decenni, per superare le criticità legate a un’infrastruttura che ha oltre cento anni di vita. Tale programma ha riguardato il superamento del deficit a carattere manutentivo straordinario che si è accumulato nel corso degli anni e l’adeguamento ai nuovi standard di sicurezza richiesti dall’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria”.

Un progetto decisivo, dunque, nato dalla sinergia tra Regione Umbria e Governo, “che rientra perfettamente nelle strategie nazionali dello stesso Gruppo Ferrovie dello Stato, teso a integrare la rete nazionale con quelle locali. E proprio questa è la garanzia che RFI porterà avanti il programma concordato”. La realizzazione degli interventi anticipa “il definitivo trasferimento dell’intera rete FCU all’interno del perimetro dell’infrastruttura ferroviaria nazionale al quale si sta da tempo lavorando”.

Cosa prevede il Piano di investimenti da diversi milioni di euro? L’installazione di Sistemi di protezione marcia treni (Scmt) sull’intera rete di 153 chilometri, il sottosistema di terra con ‘encoder’ da segnale per linee da attrezzare integralmente con impianti di segnalamento e di blocco (18 milioni di euro), l’adeguamento standard di sede e impianti per la linea con priorità sui tratti armati con traverse in legno (33 milioni di euro), l’apparato centrale computerizzato Multistazione (ACC-M), con telecomando da pc, terra e di bordo, installato in opera, compreso l’attrezzaggio dei posti periferici, della dorsale di comunicazione in fibra ottica, del controllo P.L., comprese le necessarie opere civili e fabbricati tecnologici, dell’alimentazione telefonia e dei sistemi ausiliari (2,27 milioni di euro), l’acquisto di treni diesel e/o elettrici, in composizione bloccata, a 4-5 carrozze, diesel o elettricità media e alta capacità (6,6 milioni di euro), l’adeguamento e/o soppressione di passaggi a livello (4 milioni di euro).

Ancora Chianella: “Occorre anche ricordare che l’assoggettamento al controllo dell’ANSF in luogo del precedente USTIF, in conseguenza dell’incidente di San Giuliano di Puglia, ha accentuato tali criticità e determinato conseguenze in termini di prestazioni di servizio che hanno ulteriormente evidenziato la necessità di accelerare la transizione verso un nuovo modello di esercizio, nella direzione prevista dal Piano regionale dei trasporti”.

L’assessore spiega: “Passi in avanti sono stati fatti anche nella direzione del processo di integrazione che prelude alla prevista introduzione di un modello di esercizio integrato ferro – gomma unico regionale. Tale processo ha ricevuto un’accelerazione dopo l’approvazione della manovra finanziaria che ha previsto la possibilità di avvalersi di RFI per la realizzazione degli interventi e anche l’ulteriore possibilità di fare rientrare la rete FCU nel perimetro dell’infrastruttura ferroviaria nazionale”.

Alcuni lavori sono stati già eseguiti (per 50 milioni di euro circa), altri sono prossimi (oltre alla tratta Umbertide – Città di Castello, il raddoppio ferroviario Perugia – Ponte San Giovanni, PG S.Anna, Galleria Baldeschi, passaggi a livello). La ripresa dell’attività di Ferrovia Centrale Umbra è stimata per settembre 2018: “Senza ripercussioni sul versante occupazionale. Compito della Regione sarà quello di monitorare costantemente, anche con specifici sopralluoghi, il regolare svolgimento dei lavori a opera del soggetto attuatore”.

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