‘Mimprendo’: due aziende umbre tra i primi 3 al concorso nazionale

Due aziende umbre tra i primi tre classificati del premio ‘Mimprendo’, concorso nazionale promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria, che mette in comunicazione mondo del lavoro e dell’università. Quella del 2017 era la terza edizione del concorso con location Padova. Laurendi, laureati e dottorandi hanno avuto ancora una volta la possibilità di sviluppare progetti fianco a fianco con le imprese.

Per l’Umbria sono stati premiati il progetto di ‘Cardinalini & C Spa’, azienda tessile di Montecastrilli, e quello di ‘Tardioli Alfredo Srl’ di Foligno, specializzata nella lavorazione, nel trattamento e nella commercializzazione di metalli ferrosi e non ferrosi. Per ‘Cardinalini & C.’ gioia grandissima perché l’impresa si è aggiudicata il primo posto.

Complessivamente, sono stati 33 i progetti presentati da altrettante imprese italiane, otto quelli ammessi alla fase finale. I progetti sono stati poi pubblicati su una piattaforma mediatica per far sì che gli studenti universitari potessero selezionare uno di questi e candidarsi per realizzarlo. L’imprenditore, infine, aveva il compito di selezionare i migliori candidati per comporre un team che, entro sei mesi, deve portare a termine il progetto.

Al primo posto, dunque, l’azienda di Montecastrilli che ha coinvolto tre studenti: Giulia Bianchini, Martina Dominici e Maurizio Puzzonia, facoltà di Economia e Giurisprudenza. Il progetto prevede di riutilizzare, in modo innovativo, gli scarti tessili. La squadra ha elaborato dunque il modo più giusto per inserirsi nel mondo del packaging con design nuovo. Gli scarti di tessuti pregiati sono stati utilizzati per un nuovo involucro per le calzature: un cofanetto a forma di scarpe, rivestito in tessuto, capace di mettere in risalto i dettagli delle calzature contenute. La scannerizzazione della calzatura, servita per realizzare il cofanetto tramite stampante 3D, è stata fatta in collaborazione con la start up ternana ‘Green Tales’. Il team, grazie all’originale design del packaging, ha ottenuto un brevetto europeo.

Il commento di Marco Cardinalini, product manager: “Sono molto orgoglioso di questo risultato perché premia l’impegno e la passione di questi ragazzi. E’ stato emozionante vedere come dall’idea sono arrivati al primo prototipo. Da questa esperienza, abbiamo compreso ancora di più che le imprese hanno oggi l’obbligo di aprirsi, in particolare al mondo universitario, per trovare energie e competenze nuove che possano generare innovazione”.

Per la ‘Tardioli Alfredo Srl’, il progetto si chiama ‘Orzo’ ed è stato sviluppato dagli studenti Sergio Maria Sementini e Damiano Carissimi, laureandi in Ingegneria Ambientale ed Economia. O.R.Z.O. Sta per Obiettivo Rifiuti Zero per l’Ottimizzazione economica e ambientale. C’è insomma la voglia di ottimizzare il ciclo produttivo legato alla lavorazione del materiale proveniente dalla raccolta dei rifiuti urbana. Il team ha presentato innovazioni sia nel processo sia nel prodotto, con l’implementazione di un nuovo impianto industriale che dà la possibilità di trasformare gli attuali oneri di smaltimento in opportunità di business. Al termine del processo di trasformazione, rimane un residuo inerte secco, senza inquinanti, un gas di sintesi e un olio di pirolisi, utilizzabili nella filiera per produrre energia elettrica.

Cinzia Tardioli, socio dell’azienda, dice: “E’ stata una grande opportunità e un grande privilegio collaborare con un team di ragazzi universitari che, con forte motivazione e dedizione, ha contribuito operosamente e con innovatività alla risoluzione di una importante problematica per la nostra azienda. Abbiamo ottenuto un rilevante riconoscimento che ci onora e ci incoraggia a creare sempre nuove opportunità di sviluppo e contatto con il mondo universitario. Onestamente posso dire che è stata una crescita reciproca e che il mondo imprenditoriale deve continuare a investire in progetti universitari che assicurano il progresso e lo sviluppo di entrambe le categorie”.

I progetti che hanno vinto hanno ricevuto un premio in denaro, rispettivamente di 10 mila e di 3 mila euro, interamente suddiviso tra i giovani dei due team.

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