Foligno: laboratorio di ricerca per una città smart

Foligno ha il suo Laboratorio di ricerca internazionale per la trasformazione urbana, per farla diventare ‘smart’. E’ questa la sfida lanciata da I-Lab Smart Cities Design, laboratorio di ricerca internazionale nato nella città umbra grazie al dipartimento di Ingegneria Unipg, al Centro Studi Città di Foligno e al Comune di Foligno.

Al taglio del nastro è intervenuto il sottosegretario del ministero dell’Istruzione e della Ricerca Universitaria, Vito De Filippo. Il direttore di I-Lab, Paolo Verducci, spiega: “L’idea di base è coinvolgere in un percorso condiviso e partecipato il mondo delle imprese e delle professioni, della ricerca universitaria, delle associazioni, provando a coniugare il tema dello ‘sviluppo’ con quello della trasformazione intelligente delle città di medie dimensioni. Gli obiettivi principali delle attività di ricerca da sviluppare all’interno del Laboratorio riguarderanno il miglioramento complessivo della qualità architettonica ed edilizia degli interventi di trasformazione urbana, la riduzione delle emissioni di CO2, tramite un processo di valorizzazione del verde pubblico e l’applicazione di sistemi avanzati per l’efficienza energetica, con particolare attenzione alla mobilità e alle tecnologie ICT”.

E ancora: “Il miglioramento del comfort urbano e delle condizioni di vita dei cittadini, la creazione di microeconomie e di start up, la maggiore inclusione sociale e il rafforzamento dell’identità grazie alla creazione di smart community”.

Progetto ambizioso quello di Foligno, che diventa centro di sperimentazione. Alla presentazione c’erano Nando Mismetti, sindaco di Foligno, il pro rettore dell’Ateneo di Perugia Fabrizio Figorilli, l’assessore alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare della Regione Umbria, Luca Barberini, il direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Università, Giuseppe Saccomandi, il direttore del Centro Studi di Foligno, Mario Margasini, l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Foligno, Giovanni Patriarchi, il direttore del CRB (Centro di ricerca sulle biomasse), Franco Cotana, e il direttore del laboratorio di Geotecnica, Vincenzo Pane

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