Voucher, Sgalla (Cgil Umbria): “E’ una truffa, non ci stiamo”

Con un emendamento approvato sabato 27 maggio in Commissione Bilancio della Camera, i voucher sono pronti a tornare, sotto forma di ‘Libretto famiglia’ (per i piccoli lavori domestici, baby sitter, assistenza a bambini e anziani, ammalati e persone disabili, nidi pubblici e privati) e del ‘Contratto di prestazione occasionale’, istituto contrattuale destinato alle imprese.

Il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, è stato intervistato sull’argomento. Ecco cosa ne pensa.
Segretario, la Cgil parla di una truffa contro la democrazia. Perché?
“Perché il governo ci ha impedito di votare lo scorso 28 maggio sui voucher e sulla responsabilità solidale negli appalti. Con un decreto ha cancellato le norme oggetto dei referendum, non consentendo ai cittadini di esprimersi attraverso il voto su queste materie. Ora però fa rientrare dalla finestra quello che con tre milioni di firme avevamo fatto uscire dalla porta”.

Ma il governo sostiene che non si tratta di voucher e che comunque serve uno strumento capace di contrastare il lavoro nero.
“Li chiama diversamente, ma lo strumento è esattamente lo stesso. Potremo avere di nuovo – per citare un caso che abbiamo incontrato proprio qui in Umbria – due dottori laureati in farmacia, uno con un normale contratto di lavoro e l’altro al suo fianco pagato con i voucher. Uno con dei diritti e l’altro senza”.

E per quanto riguarda il lavoro nero?
“La storia recente dei voucher ha dimostrato che non c’è stata una sostituzione, ma un affiancamento. Si è solo dato uno strumento in più a chi non vuole rispettare le regole e le persone”.

Ma per pagare il giardiniere o l’insegnante di ripetizioni servirà pure uno strumento diverso dai normali contratti?
“Nella nostra proposta della Carta dei diritti universali del Lavoro, che si può facilmente leggere in rete, ci sono due articoli che disciplinano esattamente queste tipologie di lavoro, garantendo diritti, ma al tempo stesso fornendo uno strumento agile e moderno per le famiglie che hanno queste esigenze”.

A questo punto cosa intende fare la Cgil?
“Stiamo di nuovo raccogliendo le firme nei luoghi di lavoro e nelle piazze, oltre che attraverso il web (www.schiaffoallademocrazia.it). Ce lo chiedono le Rsu, ce lo chiedono migliaia di cittadine e cittadini che si sentono presi in giro dal governo. Il prossimo 17 giugno saremo in piazza San Giovanni a Roma. Una grande manifestazione per dare voce a tutte queste persone e rivendicare che lavoro, diritti e dignità tornino ad essere la base della nostra vita democratica”.

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