Aree di crisi: altri 20 milioni, ma tempistiche e burocrazia frenano gli investimenti

Area industriale dismessa

Venti milioni di euro in più da destinare agli Accordi di programma con le Regioni per le aree di crisi industriale non complessa. Un incremento dell’attuale plafond di 124 milioni (ai quali si aggiungono i 35 milioni del Pon Imprese e Competitività) che sarà discusso al Ministero dello Sviluppo economico e che è stato annunciato nel corso del workshop organizzato da Sicindustria, in collaborazione con Confindustria e Invitalia, sulle caratteristiche delle aree di crisi industriale non complessa in Sicilia e le opportunità per le imprese e per l’occupazione. “Si tratta di uno strumento importante – ha detto in apertura dei lavori il presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro – per aiutare le imprese a competere sui mercati, aumentarne le capacità innovative e tecnologiche, diffondere la cultura della ricerca e della formazione e operare il cambiamento che ci vede protagonisti della quarta rivoluzione industriale. Affinché, però, strumenti come quello presentato oggi funzionino è necessario da un lato che le imprese si mettano in gioco investendo e presentando progetti solidi e competitivi, dall’altro che le Istituzioni, a tutti i livelli, garantiscano tempi certi su iter e procedure. Le imprese hanno bisogno di sapere che la tempistica prescritta dalla legge non è un optional e avere quindi dei sì o dei no senza restare ad attendere nell’incertezza”.

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