‘Io non ci casco’: vademecum alle imprese umbre contro le truffe

‘Io non ci casco!’: si chiama così la campagna contro le truffe da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Arriva dopo l’allarme lanciato dalla Camera di Commercio di Perugia e contiene un vademecum contro le indebite richieste di pagamento inviate dalle aziende.

Il documento è disponibile sul sito dell’Autorità. Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio perugina, spiega: “Le imprese devono fare molta attenzione. Le richieste di pagamento con allegati bollettini prestampati a loro nome nascondono un inganno. E senz’altro non hanno nulla a che vedere con il Diritto Annuale camerale, dovuto dalle imprese iscritte al Registro delle Imprese”.

E’ da inizio 2017 che le imprese ricevono richieste di versamento che potrebbero far pensare effettivamente al Diritto camerale. Sono richieste e bollettini ingannevoli. Il Diritto camerale, del resto, va versato esclusivamente attraverso il modello F24 e non tramite bollettini di conto corrente postale o bonifici bancari. Nel Vademecum vengono riportati anche esempi di bollettini prestampati falsi.

Ma il raggiro come avviene? Viene inviato, senza spiegazioni, un bollettino di pagamento precompilato con i dati aziendali. Il mittente finge di essere il soggetto cui, in questo periodo, il versamento è veramente dovuto. Un altro modo di raggirare le aziende e l’invio di un modulo con i dati dell’impresa, a cui viene richiesto di rispedire il tutto, dopo aver provveduto eventualmente alla modifica o all’integrazione dei dati già inseriti dal mittente; dopo alcune settimane o mesi, l’azienda inizia a ricevere continue e sempre più pressanti richieste di pagamento in quanto quello che appariva un mero modulo per la raccolta di dati aziendali era invece un contratto per servizi pubblicitari.

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