‘Campagna Amica’ di Coldiretti sbarca a Terni

Appuntamento con gli agricoltori, in piazza Europa a Terni, in occasione della ‘Maratona di San Valentino’. Nel week end, il Mercato di Campagna Amica Coldiretti porta in piazza una quindicina di produttori del territorio. Da degustare a acquistare ci saranno formaggi, salumi, olio extravergine di oliva, birra, miele, legumi e cereali. Naturalmente, 100% made in Umbria.

Massimo Manni, presidente di Coldiretti Terni, spiega: “Sarà un’occasione per richiamare l’attenzione sul valore del cibo e sull’importante impegno per non sprecarlo. In Italia, cinque milioni di tonnellate di prodotti alimentari finiscono nel cestino ogni anno: si tratta di un tema etico e al tempo stesso economico e ambientale, per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti”.

Frutta e verdura a chilometro zero durano una settimana in più, fa sapere Coldiretti, perché non devono affrontare il viaggio. “Particolare attenzione va riservata alla conservazione del cibo acquistato e i produttori sono i primi a poter dare indicazioni utili in merito”. Se la frutta e la verdura sono fresche, per esempio, non bisogna conservarle vicino a fonti di calore per evitare l’eccessiva maturazione. L’olio extravergine è meglio conservarlo al buio per evitarne l’ossidazione, le patate per evitare il germogliamento.

“Acquistare prodotti locali vuol dire anche sostenere il lavoro, l’economia e il territorio. Agricoltura e alimentazione possono offrire un grande contributo a una ripresa sostenibile e duratura, che fa bene all’economia dell’ambiente e alla salute”. Campagna Amica valorizza il made in Italy agroalimentare. Si tratta di un brand che si sta sempre più caratterizzando quale espressione di una ‘filiera corta’ che si pone l’obiettivo di ridurre gli sprechi e le diseconomie di quelle lunghe.

Complessivamente, la rete di Campagna Amica è costituita da 8998 fattorie, 1154 mercati e 172 botteghe; poi, ci sono 495 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti si street food, dove arrivano prodotti coltivati su 200 mila ettari di terreno. Una presenza che è capillare sia nei piccoli centri sia nelle città metropolitane.

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