Settemila occupati: ecco il biglietto delle multinazionali in Umbria

E’ finito il tempo della “demonizzazione”: ora la presenza delle multinazionali è veramente gradita: questo è il pensiero di Catiuscia Marini, la presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, espresso nell’incontro col Comitato per le Multinazionali, di Confindustria Umbria, che si è riunito ieri alla Nestlè di San Sisto, a Perugia. Tra l’altro l’incidenza delle multinazionali è davvero sostanziosa, a partire dalla prima azienda umbra in assoluto, l’Ast di Terni di proprietà della tedesca ThyssenKrupp per poi proseguire proprio con la svizzera Nestlè. Ma la presenza è davvero capillare se si pensa che vi sono rappresentati aziende russe, come la Duferco o ucraine, si parla della Tifast, americane come la vetreria di San Gemini o giapponesi, quelli della Toray per l’Alcantara e così via. Alla fine, conti alla mano, sono ben ventiquattro le multinazionali che rappresentano ben quattordici paesi presenti sul territorio dell’Umbria.

Nel corso dell’incontro sono stati rappresentati i punti di forza come quello della flessibilità del personale ma anche le criticità che si appuntano in primis sull’alto costo dell’energia elettrica e le scarse agevolazioni pubbliche.
La presidente Marini ha evidenziato “l’importanza di una interlocuzione strutturata tra multinazionali ed istituzioni per mettere a sistema, accogliendo anche stimoli e proposte che arrivano da queste grandi aziende, gli strumenti a disposizione della programmazione regionale, dai fondi comunitari e dal Governo”. La presidente ha anche sottolineato il fatto che il sistema economico umbrio avrà una vera spinta in avanti una volta completate le grandi vie, dalla Quadrilatero, verso i porti di Civitavecchia e Ancona, alla Orte-Mestre, e l’aggancio all’Alta velocità.

Il presidente del Comitato, Massimiliano Burelli, ad dell’Ast, ha ricordato come le imprese manifatturiere a controllo estero, occupino oltre settemila addetti e sviluppino un fatturato superiore ai 5 miliardi di euro. I loro progetti di sviluppo prevedono nel prossimo triennio investimenti per oltre 200 milioni di euro, di cui 100 in tecnologia e i rimanenti in nuovi prodotti. Lo stesso comitato ha dato il via ad un progetto per la rinascita di Castelluccio di Norcia, che si svilupperà nella prossima estate.

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