Il tracollo sembra dietro l’angolo: l’economia dell’Abruzzo, dopo il maltempo, il terremoto, la mancanza di energia elettrica e i disastri più o meno prevedibili, sembra in grande affanno con l’idea di una ridimensionamento del tessuto produttivo che alimenterebbe un fosco avvenire. A sostegno dell’economia interviene ora la Cna, i cui dirigenti chiedono la sospensione per i prossimi sei mesi, delle tasse che le aziende impegnate nel mondo del turismo. Per la Cna l’azione di rilancio deve avere anche un piano di riappropriazione dell’immagine turistica della regione, a partire da quella della “montagna”, così compromessa. Ma il consumatore, bombardato da notizie ventiquattro ore al giorno, spesso nemmeno così necessarie, potrebbe non riuscire più a fare differenza coi siti che funzionano, con il mare e con quelli che hanno avuto problemi ma che sono pronti per un rilancio. A proporlo ci ha pensato il responsabile nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, intervenuto a Pescara a sostegno dei propri iscritti ì, soprattutto di quelli che hanno patito il maggior numero di disdette di prenotazioni, che sembrano essere dell’ordine dell’ottanta per cento. Senza un aiuto del Governo le imprese turistiche difficilmente potranno farcela: quindi per ora una richiesta di moratoria delle tasse ma in seguito, una volta delineatosi il panorama complessivo, c’è pronta la richiesta di contributi a fondo perduto per evitare che il tessuto connettivo dell’economia faccia default e si disgreghi in maniera definitiva.
Niente tasse per sei mesi in Abruzzo.
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