Due milioni e ottocento mila euro alla creatività: arriva il bando regionale dell’Umbria per imprese e associazioni culturali

L’Assessore alla cultura, Fernanda Cecchini, ha presentato in conferenza stampa a Perugia le linee guida del bando che verrà pubblicato entro aprile 2017 e che conferisce risorse importanti del Fondo economico europeo a un settore significativo dell’economia: quello della cultura, cui viene riconosciuto un ruolo di primo piano nello sviluppo e nella valorizzazione del territorio. La stessa Cecchini ha sottolineato questo aspetto: “Per la prima volta mettiamo a disposizione risorse della programmazione comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale per le imprese creative, con una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni e 800mila euro, affinché in Umbria cresca e si rafforzi quel tessuto di imprese che operano per mettere in sinergia cultura, beni culturali e i cittadini, generando occupazione e ricadute economiche”  .

Due gli ambiti di intervento fissati nella programmazione delle risorse: la creazione di imprese culturali e il consolidamento di quelle esistenti da un lato, la creazione e lo sviluppo di reti di imprese culturali e creative in grado di  offrire  prodotti e servizi complementari e funzionali alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali, dall’altra. Unico e ben chiaro è invece l’obiettivo all’orizzonte di questo progetto: “la valorizzazione culturale degli attrattori dell’Umbria, con lo sviluppo di prodotti e servizi che facciano da volano per i territori, stimolando anche la creazione di imprese nelle nuove generazioni” queste le parole dell’assessore.

A chi è rivolto il bando

Il bando regionale fa parte del Por Fesr 2014-2020, il Programma Operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale destinato alle piccole e medie imprese, alle associazioni e alle fondazioni appartenenti ai settori culturale e creativo individuati in base ai codici Ateco 2007. I contributi verranno erogati  con le modalità del regime “de minimis” in modo che non vadano a incidere sulla concorrenza in maniera significativa ma siano comunque un valido stimolo allo sviluppo e all’innovazione. I finanziamento avranno un’intensità pari al 70% e andranno da un minimo di 30mila euro a un massimo di 200mila euro. Una valutazione tramite graduatorie determinerà l’ammissibilità dei progetti che in un secondo step verranno valutati in base al merito, alla coerenza con gli obiettivi e ad alcuni indicatori quali la qualità, la carica innovativa della proposta, la cantierabilità e le novità tecnologiche messe in campo nell’ambito informativo e della comunicazione.

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