Un altro referendum in arrivo. Sull’ex articolo 18

Forse la “bomba” sarà disinnescata proprio dalla Corte Costituzionale con un parere di inammissibilità sul referendum che riguarda l’articolo 18. Sono ovviamente soltanto delle voci perché la Corte si dovrà pronunciare solo l’undici gennaio, ma l’orientamento sembra proprio quello. Si ripete, solo illazioni, ma è stato proprio la voglia di strafare che potrebbe bocciare l’ipotesi referendaria per ripristinare l’articolo 18: la Cgil che aveva raccolto oltre tre milioni di firme, non si era limitata a chiedere di voler abrogare la legge “Renzi – Poletti” sulle nuove norme del lavoro, ma s’era spinta in avanti, proponendo l’estensione dell’articolo 18 anche alle aziende con cinque dipendenti, a differenza dei quindici come accadeva prima: l’idea della estensione verrebbe considerata “propositiva” e quindi non pertinente.
Gli altri due referendum invece non sembrano avere problemi per l’ammissibilità anche se il Governo è già al lavoro per cambiare la legge sui “voucher” e sulla “responsabilità solidale per gli appalti”: una modifica sostanziale eviterebbe di andare alle urne.
Se le indiscrezioni fossero confermate, si assisterebbe ad un rafforzamento del Governo e del Partito Democratico, che aveva proposto la legge, in quando i sondaggi parlerebbero di una vittoria schiacciante dei “si” mentre si paleserebbe come una sconfitta bruciante per la Cgil, che proprio sulla reintroduzione, ed anzi, sull’allargamento della platea di fruizione dell’ex articolo 18, aveva fatto un punto di rilancio. Insomma ancora dodici giorni per sapere se la prossima estate degli italiani sarà infuocata come quella già passata quando si è andati a votare per il referendum costituzionale.

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