L’Iri, che da diversi anni è analista di riferimento per il mercato del largo consumo, prevede che alla fine del 2016 il macro settore segnerà una crescita lieve rispetto al 2015 (+0,4).
Nel dettaglio il comparto alimentare dovrebbe segnare un +1%, mentre le bevande un -1,2%, stessa percentuale negativa per i prodotti di pulizia per la casa e di cura per la persona. L’istituto di ricerca sottolinea come il periodo peggiore sia comunque alle nostre spalle, avendo riguardato il primo semestre del 2016; nel secondo è in corso una piccola ripresa che sarà accentuata all’inizio del 2017.
Tra i fattori che quest’anno hanno frenato una crescita più robusta l’Iri segnala fattori psicologici, in grado da soli di portare a una sfiducia della domanda generalizzata ed estesa anche a quelle fasce sociali che potrebbero permettersi consumi maggiori. Inoltre, avrebbe pesato anche il clima estivo, che ha penalizzato la vendita di prodotti stagionali.
Per i consumatori la buona notizia (meno in generale per l’economia del Paese) è che nel 2017 non si attendono variazioni di rilievo nei prezzi. Anzi ci sarà un piccolo effetto deflazione che porterà a una riduzione ulteriore del costo di alcuni prodotti. Tra l’altro la stessa maggiore concorrenza tra supermercati è andata nella direzione di favorire una spesa più attenta da parte del consumatore, che mediamente segue i volantini delle offerte via via proposte.