Buste, sacchetti, imballaggi: la plastica ecologica e resistente di Technofilm

Technofilm imballaggi

Sacchetti, shoppers, imballaggi: dal polietilene al compostabile biodegradabile al 100%, passando per il polipropilene pensato per gli alimenti. La Technofilm di Enrico Fiorelli ha alle spalle una storia ventennale – ha collaborato con multinazionali come Alitalia – ed ora offre una vasta gamma di prodotti per servire le imprese di ogni dimensione attraverso confezionamenti indistruttibili, raffinati e prodotti anche in piccole quantità. Perché il packaging è la cartina di tornasole della qualità del prodotto che verrà confezionato, quindi il contenitore deve comunicare il valore del contenuto.

In una parola, servono imballaggi di ottima qualità oltre che garantiti da apposite certificazioni, come quelle ottenute da Technofilm.

«Le piccole e medie imprese del centro Italia costituiscono il nostro core business – spiega il titolare della Technofilm, Enrico Fiorelli – perché siamo in grado di lavorare anche per modeste quantità di prodotto e soprattutto possiamo personalizzare l’estetica degli shoppers, dal colore alla stampa». Il Cliente trova un servizio in grado di accoglierlo e consigliarlo, fino alla consegna del prodotto finale: una consulenza impeccabile e un’ottima velocità di esecuzione. Il tutto è concentrato nel moderno stabilimento ternano, che racchiude le varie fasi di lavorazione, dall’estrusione al confezionamento; da quando, in sostanza, vengono sciolti i granuli di plastica che costituiranno la bobina filmica, sino alla fuoriuscita di un set di buste pronte per l’uso, pratiche e funzionali.

Fiorelli, che ha fondato la Technofilm nel 1995 e l’ha vista crescere sul mercato, dalla partnership con i colossi dell’industria italiana, sino alla collaborazione con i piccoli gruppi, segue personalmente ogni anello della catena di produzione. «Col polietilene realizziamo principalmente sacchi e sacchetti di tutti i formati e buste manico a fagiolo per le boutique, mentre affidiamo al polipropilene la tutela del miglior confezionamento in campo alimentare. Entrambi gli ambiti sono andati affinandosi nel corso degli anni, anche grazie ad investimenti tecnologici importanti», spiega il titolare mentre illustra il funzionamento di un moderno estrusore, uno di quei macchinari che hanno permesso alla Technofilm di incrementare il fatturato. L’azienda nel corso degli anni ha fatto investimenti tecnologici per accrescere il know how e metterlo a disposizione dei clienti e del mercato. «Chi si ferma è perduto e noi abbiamo sempre anticipato i cambiamenti, intercettando nuove fette di mercato». Una strategia che si sta rivelando attualissima, vista la richiesta di imballaggi sempre più piccoli e resistenti con la prospettiva di un massiccio impiego delle bioplastiche compostabili.

Infatti la maggior parte delle commesse riguardano il settore della plastica ecologica. I sacchetti compostabili firmati Technofilm sono dotati di certificazione “OK COMPOST” rilasciata dall’ente autonomo belga di controllo “Vincotte” e possiedono almeno due caratteristiche che li rendono unici: un’ottima resistenza ed un basso impatto ambientale durante il loro ciclo di vita.

«Il segreto è la scelta delle materie prime che viene fatta senza scendere a compromessi – continua Fiorelli – ci riforniamo di materie prime dalle migliori aziende del mercato globale, in modo da offrire il meglio». Anche gli articoli in bioplastica possono essere assai resistenti: alla robusta struttura dei sacchetti si accompagna una preziosa dimensione ecologica.

Del resto è questa una scelta non più rinviabile: in Italia i sacchi in compostabile sono utilizzati per la raccolta differenziata della frazione umida dei rifiuti urbani e solo in minima parte per contenere generi alimentari.  Con il D.L. 2/2012 e succ. modif. reso operativo in via definitiva dalla L. 116 del 11/08/2014 sono state rese obbligatorie le caratteristiche degli shoppers, stabilendo l’obbligo di conformità dei sacchi da asporto alla norma tecnica comunitaria UNI EN 13432:2002.

In questo senso la Technofilm aveva anticipato i tempi, organizzandosi per l’estrusione di plastica ecologica già nel 2010: «Noi siamo in regola, abbiamo investito tanto per il rispetto dell’ambiente perché ci sembrava doveroso».

Questione di “coscienza ambientale”, made in Technofilm.

 

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Leggi anche «Alla Technofilm mettiamo il cuore nei nostri imballaggi»

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