Dal 2015, il governo ha reso obbligatoria la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. Pochi giorni fa sono stati resi noti i risultati del primo anno: oltre 700.000 imprese hanno inviato circa 33 milioni di fatture.
Un risultato, che sul portale delle piccole e medie imprese (www.pmi.it) è stato commentato positivamente da Irene Facchinetti, direttore dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, che si occupa insieme al suo team di monitorare la situazione. La studiosa precisa in particolare: “gli oltre 30 milioni di fatture elettroniche non possono essere archiviate fisicamente, ma in qualità di documenti devono essere obbligatoriamente conservate in digitale”.
In futuro vedremo dunque sempre meno faldoni contenenti documenti cartacei, e sempre più hard-disk esterni, chiavette USB e supporti digitali vari in grado di memorizzare tutte le informazioni. Questa novità d’altronde non riguarda solo le aziende e le PA, ma dal 2017 investirà anche le relazioni tra soggetti privati (alcuni già la praticano).
Per quest’ultimi, le fatturazioni elettroniche comporteranno indubbi vantaggi: modelli Intra sugli acquisti, semplificazioni su eventuali controlli di enti, vantaggi fiscali. Inoltre dalla prossima estate l’Agenzia delle Entrate fornirà sul proprio sito un piccolo programma di facile uso per utilizzare la fatturazione elettronica.
Molti professionisti che hanno un’attività individuale, come già detto, la usano da qualche anno, evitando anche inutili sprechi di carta. Il mondo digitale avanza e l’Italia sta cercando a piccoli passi di adattarsi.