Il gigante cinese frena la crescita

La Cina cresce meno del previsto, un +6,9 nel 2015, che se da noi potrebbe essere un risultato d’oro, nella più grande economia del mondo assume un altro significato.

Nel servizio del “Washington Post” viene messo in risalto come il passaggio ad un’economia più liberista non abbia trovato un pieno consenso nel governo del paese (e nel partito), che è intenzionato invece a sostenere maggiormente i consumi interni.

Il PIL registrato dalla Cina è il più basso dal 1990, anno in cui pesarono sull’economia cinese le sanzioni inflitte dagli altri paesi dopo la repressione a Piazza Tienanmen.

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