In Francia non si spreca più nulla

Se ne era parlato tanto nel 2015 come di una delle leggi più intelligenti in materia alimentare proprio nell’anno dell’Expo a Milano. Ora, dopo diversi dibattiti parlamentari, seguiti a una mobilitazione popolare che aveva portato sulla piattaforma online change.org ad una petizione con oltre 200.000 firme, la legge è in dirittura d’arrivo, con alcune novità.

Per le grandi catene di distribuzione del cibo in Francia correrà presto l’obbligo di stabilire accordi precisi e vincolanti per la cessione a titolo totalmente gratuito del cibo invenduto in scadenza. In pratica le organizzazioni del terzo settore che prestano volontariato per le strade o nei centri di smistamento riceveranno direttamente dai supermercati scorte di cibo e bevande.

È una vera e propria rivoluzione che potrebbe fare scuola ed essere seguita da altre nazioni. La solidarietà non è dunque più affidata solo alla buona volontà di donatori privati, ma diviene una pratica sostenuta da una legge. Il provvedimento verrebbe applicato solo ai supermercati di almeno 400 metri quadri (quindi, di dimensioni medio-grandi), e in caso di mancato accordo tra i dirigenti del supermercato e le organizzazioni sociali, i primi potrebbero incorrere in una multa molto salata.

Oltre alla solidarietà ai più bisognosi, le leggi francesi accoglieranno molto presto anche nuove norme per i ristoranti di medie dimensioni. I cibi “non consumati” potranno infatti essere portati comodamente a casa, e il ristoratore sarà tenuto a fornire una “doggy bag”. In Italia avviene solo in alcune isolate realtà, ma la tendenza sempre in aumento.

In ogni caso la Francia ha deciso di intervenire per prima con una norma statale. Ed è un peccato che con l’Expo come palcoscenico mondiale non sia stata l’Italia la prima a fare un così importante passo.

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