La situazione del settore turistico in Umbria, come nel resto d’Italia, versa in una situazione preoccupante ed ogni giorno giungono segnali sempre più allarmanti sull’effettiva possibilità per rivitalizzare e far ripartire un segmento economico di vitale importanza. Il settore nella sua globalità, cioè alberghi, ristoranti, bar, pizzerie, guide turistiche, agriturismi, residenze d’epoca, campeggi, bad and breakfast e altre professionalità come le agenzie di viaggio, ha un’importanza anche occupazionale notevole, nonostante un calo verificatosi negli ultimi anni a seguito di eventi negativi a livello internazionale.
Del turismo nelle sue varie articolazioni ne abbiamo parlato con Matteo Fortunati, presidente ASSOTURISMO della Confesercenti Umbra.
Siamo partiti subito dai provvedimenti che verranno presi per agevolare in varie forme la ripresa turistica nella nostra Regione. Su questo tema Fortunati dice subito che è opportuno un lavoro sinergico e ben orientato, ricordando all’intera filiera turistica tutte le peculiarità artistiche, paesaggistiche e culturali che può offrire l’Umbria, nonché l’elevata qualità delle strutture ricettive.
“La Regione Umbria, aggiunge, mi sembra che si stia muovendo bene. Siamo in attesa di una conferenza stampa o seminario esplicativo da parte dell’Assessore Regionale Fioroni per capire meglio gli interventi e le misure dedicate in modo specifico al comparto turistico regionale”.
Le prime considerazioni del presidente regionale ASSOTURISMO/Confesercenti ci permettono di chiedergli una riflessione ulteriore sul rapporto turismo, ambiente, cultura e siti religiosi che marciano in modo alquanto congiunto. Ma con le norme in vigore contro la pandemia diventa necessario agevolare il graduale ritorno alla normalità per i flussi turistici.
“Non c’è una ricetta unica, ripeto siamo in una condizione oggi mai avuta prima. Quello che è certo è che il comparto turistico e l’indotto sono quelli più colpiti duramente dalla crisi, per diversi fattori. Il più importante riguarda la ripresa che non sarà immediata, anzi oramai la stagione è praticamente compromessa con tutti i corollari negativi del caso! Le norme previste dall’esecutivo, continua Matteo Fortunati, vanno attuate per il rispetto della salute sia dei titolari delle aziende che dei dipendenti e di chi usufruisce dei servizi. Appare comunque quanto mai necessario anche un chiaro e rapido supporto economico per gli imprenditori, senza il quale è difficile poter tornare alla normalità”.
Un altro aspetto, sempre sottolineato spesso dagli operatori, è quello dell’abusivismo nel settore turistico in Umbria
“L’abusivismo turistico è un problema complesso e difficile da contrastare, sia perché qualificare il termine abusivo in un settore molto ampio come quello turistico non è facile sia perché la filiera è lunga ed articolata e spesso gli operatori dell’accoglienza nelle varie forme sono in contrasto tra di loro e a loro volta con gli operatori dell’intermediazione.
Il discorso, precisa il presidente ASSOTURISMO Confesercenti Umbria, meriterebbe un approfondimento specifico e dettagliato che purtroppo non è possibile in questa sede. Comunque questa brutta crisi ha riportato tutte le rappresentanze con i piedi per terra, facendo individuare con estrema chiarezza i veri problemi del turismo attuali e futuri. Tra questi in primis la grave lacuna di un ministero del Turismo dedicato, permettendo così di riprendere un dialogo costruttivo di quelle associazioni blasonate che avevano perso l’abitudine di un confronto franco e collaborativo all’interno del perimetro del turismo”.
“C’è un pericolo, afferma Matteo Fortunati concludendo l’intervista: quello della criminalità organizzata anche in Umbria a seguito dell’attuale crisi economica. Il rischio è ovviamente monitorato e non dimentichiamo che anche in passato vi sono state contaminazioni, ma credo che le istituzioni umbre e quelle nazionali abbiano gli anticorpi necessari per combattere questo bruttissimo fenomeno, come le recenti vicende hanno dimostrato.
Come ASSOTURISMO Confesercenti Umbria plaudiamo ancora una volta alla decisione del consiglio regionale dell’Umbria che ha istituito la Commissione d’inchiesta su “Analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione e riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti”. Per quanto ci riguarda saremo attenti e vigili sollecitando i nostri associati ad informarci immediatamente qualora avessero segnali di presenze che vadano a ledere la loro libertà di iniziativa e le loro attività in un periodo particolarmente delicato. Comunque vogliamo lanciare anche un messaggio di speranza,perché gli imprenditori di qualsiasi settore anche in Umbria hanno dimostrato di essere una delle strutture trainanti della nostra Regione”.