L’Unione Europea deve instaurare un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti per rafforzare la cooperazione in energia, difesa, nuove tecnologie e spazio, settori fondamentali della competitività globale. È questo il messaggio lanciato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il suo intervento al Consiglio informale Competitività e Commercio in corso a Varsavia.
Un fronte unito per la competitività globale
Secondo Urso, il rischio di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti potrebbe essere devastante per entrambe le economie. «L’Occidente non può permettersi divisioni mentre affronta la guerra in Ucraina e la crescente competizione con la Cina», ha affermato il ministro, sottolineando l’importanza di scelte comuni per rafforzare la politica energetica, industriale e commerciale.
Per garantire la propria autonomia strategica, l’Europa deve ridefinire il proprio modello economico, puntando su una transizione digitale e verde che sia sostenibile ma anche competitiva. «Serve una visione pragmatica che coniughi crescita economica, esigenze sociali e sostenibilità ambientale», ha dichiarato Urso.
La necessità di un nuovo dialogo transatlantico
Urso ha sottolineato che evitare il conflitto commerciale è possibile, citando le recenti trattative che hanno portato a una tregua tra Stati Uniti, Messico, Canada e Panama. Questo dimostra che un’intesa è realizzabile e che l’Europa deve muoversi rapidamente, evitando di limitarsi a reagire alle crisi e assumendo invece un ruolo attivo nella definizione delle politiche globali.
Priorità strategiche: Clean Industrial Deal e competitività
Durante il suo intervento in sessione plenaria, il ministro ha ribadito l’importanza della Bussola sulla competitività, un piano che può dare nuovo slancio all’industria europea. Tuttavia, perché questo strumento sia efficace, servono misure concrete all’interno del Clean Industrial Deal, in particolare per:
- Industrie strategiche come automotive, siderurgia e chimica,
- Imprese energivore, che devono essere sostenute nella transizione ecologica,
- Piccole e medie imprese (PMI), che necessitano di una riduzione degli oneri burocratici.
«Serve una forte spinta alla semplificazione per le imprese, perché la politica industriale non può essere ostacolata dalla burocrazia», ha dichiarato Urso.
Risorse finanziarie: il nodo irrisolto
Infine, il ministro ha posto l’attenzione su una questione fondamentale: le risorse finanziarie comuni, definendole «un elefante nella stanza». Senza un adeguato supporto economico, il rischio è che le misure previste dalla Bussola per la competitività, dal Clean Industrial Deal e dal Piano Automotive rimangano solo sulla carta.
L’Europa deve quindi trovare strumenti di finanziamento adeguati, garantendo alle imprese il sostegno necessario per affrontare la trasformazione industriale e mantenere alta la competitività nel contesto globale.
Il messaggio di Urso è chiaro: per affrontare le sfide globali, l’Europa e gli Stati Uniti devono lavorare insieme, evitando divisioni che potrebbero compromettere la crescita economica e la sicurezza strategica. Il rafforzamento della cooperazione transatlantica sarà decisivo per garantire un futuro industriale forte e competitivo per l’Unione Europea.