Emilia Romagna – Vertenza Regal Rexnord di Masi Torello: nuovo incontro in Regione sul futuro dei lavoratori

Prossima riunione tra sindacati, azienda e istituzioni il 4 novembre per discutere la reindustrializzazione del sito.

Prosegue il confronto tra sindacati, azienda e istituzioni sul futuro della Regal Rexnord (ex Tollok) di Masi Torello (Ferrara). Questa mattina, presso il tavolo convocato dalla Regione Emilia-Romagna, i partecipanti hanno evidenziato la necessità di ulteriori chiarimenti su alcuni aspetti cruciali, in particolare riguardo alla cessione dei capannoni e dei macchinari e al patto di non concorrenza.

Obiettivo: reindustrializzare il sito e tutelare i lavoratori

L’incontro ha posto l’attenzione sulla reindustrializzazione del sito, con l’obiettivo di trovare soluzioni che garantiscano la tutela occupazionale per i 77 dipendenti coinvolti nella procedura di cessata attività avviata dall’azienda. Le istituzioni locali e i sindacati hanno ribadito la volontà di giungere a un accordo con l’azienda, cercando soluzioni condivise che possano facilitare la continuità lavorativa o il ricollocamento dei dipendenti.

Prossimi passi e aggiornamento del tavolo

Il tavolo di confronto è stato aggiornato a lunedì 4 novembre, alle ore 15, per continuare la discussione sulle modalità di reindustrializzazione. Nel frattempo, le organizzazioni sindacali e la proprietà cercheranno di avvicinare le rispettive posizioni, al fine di trovare un’intesa che porti alla firma dell’accordo.

La Regione Emilia-Romagna ha dichiarato che l’obiettivo finale è dare risposte concrete ai lavoratori, tutelando sia i posti di lavoro che il futuro del sito produttivo.

La società Regal Rexnord

Fondata come Tollok, l’azienda di Masi Torello è stata acquisita nel 2014 dalla Rexnord FlatTop, una società americana con sede a Milwaukee (Wisconsin). Nel 2021, Rexnord si è fusa con la Regal, formando il gruppo attuale Regal Rexnord, con sede a Chicago. Il gruppo è presente a livello globale, con siti produttivi in USA, Cina, India, Spagna, Slovacchia, Regno Unito e Italia, impiegando circa 36.000 dipendenti e registrando un fatturato di 4 miliardi di dollari.

Nonostante l’azienda operi in un settore non considerato in crisi, la multinazionale ha deciso di spostare la produzione, aprendo nelle scorse settimane la procedura di chiusura del sito di Masi Torello e licenziando i 77 dipendenti.

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