Dopo otto giorni di sciopero ininterrotto, il Porto di Venezia è tornato operativo grazie a un accordo tra l’Autorità portuale e i lavoratori della cooperativa Nclp (Nuova Compagnia lavoratori portuali). Le principali richieste dei lavoratori, tra cui il reclutamento di manodopera aggiuntiva per i periodi di maggiore attività e l’adeguamento al contratto collettivo nazionale, sono state accolte dall’Autorità portuale, ponendo così fine all’agitazione.
Soddisfazione è stata espressa da entrambe le parti. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno descritto questo risultato come “una bella pagina di storia sindacale“, riconoscendo il lungo impegno degli attori sociali coinvolti, sia da parte sindacale che datoriale, per raggiungere l’intesa. In una nota, i sindacati hanno sottolineato la determinazione che ha caratterizzato le trattative, commentando il risultato come un modello che potrà ispirare accordi simili negli altri porti italiani.
Il presidente dell’Autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio, ha definito l’accordo “un accordo che farà scuola”, confermando il valore di questo traguardo per il futuro delle relazioni sindacali nei porti italiani.
Nonostante la risoluzione dello sciopero dei lavoratori esterni, resta confermata l’agitazione dei dipendenti amministrativi di Adspmas, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, prevista per venerdì 25 ottobre. La protesta è stata indetta per denunciare condizioni di disagio lavorativo e la mancanza di ascolto da parte della dirigenza, spesso accompagnata – secondo i sindacati – da comportamenti discriminatori e vessatori. Tuttavia, non si prevedono ripercussioni sulle operazioni del porto, che dovrebbe mantenere la piena operatività.