Nel corso della “Dolomite Conference” di Trento, evento che ha riunito oltre cento delegati tra imprenditori, docenti, studenti e giornalisti, sono stati definiti otto punti programmatici chiave per affrontare la crisi climatica. La conferenza, che si è svolta nell’arco di tre giorni, ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diverse parti del mondo, accomunati dall’obiettivo di discutere e proporre soluzioni per il futuro del pianeta.
Uno degli aspetti principali emersi dall’evento è la necessità di attribuire le responsabilità ambientali a chi produce più rifiuti. Questo punto, considerato cruciale, mira a incentivare un comportamento più responsabile da parte delle aziende e degli individui, affinché si riduca la produzione di scarti e si promuova una gestione sostenibile delle risorse. Il manifesto pone l’accento sulla creazione di un mercato più equo per gli scarti, in modo da valorizzare i rifiuti come risorse economiche, favorendo un’economia circolare.
Un altro punto importante riguarda la diversificazione delle fonti energetiche, sottolineando come sia essenziale allontanarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili e favorire lo sviluppo di tecnologie verdi. La ricerca di tecnologie alternative è stata evidenziata come prioritaria, con l’auspicio che governi e imprese investano maggiormente in questo settore per accelerare la transizione ecologica.
L’importanza dei dati scientifici è stata discussa come strumento fondamentale per agevolare la transizione verso un futuro sostenibile. Basare le decisioni su analisi precise e aggiornate è ritenuto indispensabile per garantire politiche efficaci e misurabili. La gestione dei rifiuti elettrici, settore in crescita a causa del rapido sviluppo tecnologico, è stato un ulteriore tema affrontato, con l’obiettivo di sviluppare sistemi di smaltimento e riciclaggio più efficienti e sicuri.
Il manifesto propone inoltre di favorire soluzioni comuni per problemi condivisi. L’idea è che paesi e regioni con situazioni simili debbano collaborare per trovare risposte efficaci e sostenibili. A livello locale, è stata ribadita l’importanza di incentivare la riparazione dei beni prima di procedere al riciclaggio, favorendo così una cultura del riutilizzo e della riduzione degli sprechi.
A chiudere i lavori è stato Francesco Grillo, docente dell’Università Bocconi e coordinatore scientifico dell’evento. Grillo ha evidenziato come l’approccio decisionale attuale, in particolare quello delle Nazioni Unite, non sia sufficiente per fronteggiare la crisi climatica in tempi rapidi e che sia necessario un modello di azione più rapido, efficiente e inclusivo.
Il documento elaborato durante la conferenza verrà presentato ai prossimi appuntamenti internazionali, in particolare alla Cop29 di Baku, che si terrà dall’11 al 22 novembre, e al G20 di Rio de Janeiro, in programma il 18 e 19 novembre. L’obiettivo è che le proposte emerse dalla Dolomite Conference possano influenzare le decisioni globali e contribuire a una risposta collettiva più efficace alla crisi climatica.