Delegare la gestione economica al partner, rinunciare al proprio lavoro per la famiglia o non avere un reddito personale sono segnali chiari di violenza finanziaria, un fenomeno strettamente legato a quello della violenza fisica. Roberta Cuel, tra le organizzatrici di un convegno sull’educazione finanziaria e il divario di genere che si è tenuto a Trento, ha sottolineato l’urgenza di affrontare questa problematica, ancora molto diffusa. Secondo i dati dell’associazione Dire, nel 2023, quattro donne su dieci in Italia non avevano un conto corrente intestato a loro. La mancanza di educazione finanziaria e indipendenza economica contribuisce a mantenere le donne in situazioni di vulnerabilità.
La formazione e l’istruzione sono fondamentali per rompere il ciclo della violenza finanziaria. Le denunce di abusi, infatti, aumentano in proporzione al livello di istruzione delle donne. Tuttavia, le disuguaglianze di genere iniziano presto, già durante il percorso scolastico. Uno studio della Banca d’Italia sui risultati dei test Invalsi evidenzia come, dopo la scuola primaria, i ragazzi inizino a ottenere voti migliori nelle materie scientifiche rispetto alle ragazze, e questa differenza si acuisce negli anni successivi. Tale squilibrio deriva in parte da stereotipi culturali, che spingono i ragazzi verso materie scientifiche e tecnologiche (STEM) e le ragazze verso ambiti umanistici.
Emiliana Viviano, della Banca d’Italia, ha spiegato che, a parità di voti ottenuti alla maturità, i ragazzi tendono a iscriversi a corsi di laurea che offrono prospettive di carriera meglio retribuite rispetto a quelle scelte dalle ragazze. Questo porta a un divario salariale del 20% tra uomini e donne, che si riflette anche in maggiori difficoltà di carriera per le donne. Le disuguaglianze si manifestano così non solo sul piano professionale, ma anche nella capacità delle donne di acquisire indipendenza economica.
Affrontare questi problemi significa lavorare su due fronti fondamentali: da un lato, fornire alle donne gli strumenti per ottenere una maggiore consapevolezza e indipendenza finanziaria, dall’altro, combattere gli stereotipi di genere che influenzano le scelte educative e lavorative fin dalla giovane età. Solo in questo modo si potrà ridurre il divario di genere e contrastare fenomeni come la violenza finanziaria, che limitano l’autonomia delle donne e ne mettono a rischio il benessere.