Suicida a Favignana sovrintendente penitenziaria, l’allarme Uilpa

polizia penitenziaria

E’ stato trovato suicida in un bosco sull’isola di Favignana, vicino al carcere dove lavorava come sovrintendente capo di polizia penitenziaria. E’ il quinto poliziotto che si è tolto la vita dall’inizio dell’anno, 48 i suicidi tra i detenuti.

A dare la notizia con dolore e preoccupazione è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“Quello dei suicidi nelle forze dell’ordine e, particolarmente, nel Corpo di polizia penitenziaria, la cui incidenza è notevolmente superiore che nella restante popolazione – prosegue – è un fenomeno che necessita di essere compiutamente investigato e affrontato concretamente. Peraltro, non riteniamo affatto sufficienti le iniziative e i supporti, anche di natura psicologica, finalizzati a intercettare a valle il disagio, ma reputiamo indispensabili e non più rinviabili interventi a monte che lo prevengano. Ciò si può conseguire rendendo dignitose e ‘umane’ le condizioni di lavoro anche attraverso il rispetto dei diritti e delle prerogative contrattuali, che per gli appartenenti alla Polizia penitenziaria rappresentano una vera e propria chimera, e con l’efficientamento del fallimentare sistema d’esecuzione penale, in particolare inframurario, anche per prevenire disorientanti fenomeni di dissonanza cognitiva. Certo, non vogliamo strumentalizzare e sappiamo che a determinare un gesto estremo come il suicidio possono concorrere una serie di concause. Siamo tuttavia convinti che il servizio espletato in prigioni trasformate in discariche sociali e la ‘violenza’ delle esperienze quotidianamente vissute e subite, con anche il frequentissimo ricorso al suicidio, contribuiscano fortemente ad alimentare il fenomeno, tanto che per noi i colleghi che si tolgono la vita sono morti in servizio e per servizio”.

“Vorremmo tanto sapere, peraltro – aggiunge De Fazio – cosa ne è stato dell’Osservatorio permanente interforze sui suicidi tra gli appartenenti alle forze dell’ordine costituito dall’allora Capo della Polizia Gabrielli nel febbraio 2019, ma di cui non abbiamo avuto alcuna ulteriore notizia”,

Stingendosi al dolore della moglie e degli altri congiunti del sovrintendente scomparso, la Uilpa Polizia Penitenziaria invoca nuovamente “misure urgenti da parte del Governo che, prendendo atto dell’emergenza complessiva, possano mettere in sicurezza carceri che stipano oltre 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili con 18mila agenti di polizia penitenziaria in meno rispetto al fabbisogno. Ormai quasi ogni giorno contiamo un decesso, davvero non c’è più tempo”.

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