Tasse, multe, agricoltori, medici, scuola: le novità del Milleproroghe

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Tasse, multe ai no vax, medici in pensione, scuola, agricoltori. Sono numerose le novità contenute nel Milleproroghe che lunedì sarà votato a Montecitorio nella sua versione definitiva.

Tasse

La rottamazione quater delle cartelle esattoriali è stata riaperta fino al 15 marzo. Prorogate al primo gennaio 2025 le agevolazioni e le semplificazioni fiscali per il terzo settore.

Prorogato di sei mesi lo scudo erariale che solleva dalla responsabilità contabile gli amministratori pubblici in caso di colpa grave.

Agricoltori

Via libera al taglio dell’Irpef agricola per i prossimi due anni. Esentati coloro che hanno redditi agrari e dominicali fino a 10 mila euro. Riduzione invece del 50% dell’importo da pagare per i redditi tra i 10 mila e i 15 mila euro.

Multe ai no vax

Prorogata di sei mesi, fino al 31 dicembre del 2024, la sospensione delle multe per chi ha violato l’obbligo di vaccinazione per il Covid.

Avvocati, scuola e università

Anche per quest’anno l’esame per lo svolgimento della professione di avvocato resta con le regole del 2023, cioè con una prova scritta e una orale. Gli avvocati potranno usare i canali tradizionali per le notifiche degli atti. Ridotto il tirocinio per i neo-magistrati.

L’ex alternanza scuola-lavoro non sarà un requisito obbligatorio per l’ammissione alla prova di maturità 2024.

Prorogato di un altro anno lo stanziamento di un milione di euro per la fondazione Ebri (European Brain Research Institute), fondata nel 2022 dal premio Nobel Rita Levi Montalcini per la icerca di nuove strategie terapeutiche per malattie neurodegenerative, del neurosviluppo e per altri disturbi del sistema nervoso.

Sanità

Approvato lo scudo penale per medici e infermieri fino al prossimo 31 dicembre: saranno punibili solo in caso di “colpa grave”.

I medici potranno restare al lavoro fino a 72 anni. Possono tornare al lavoro anche coloro che sono andati in pensione a settembre 2023. I medici che continuano a lavorare non potranno però ricoprire l’incarico di primario.

 

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