Via libera dell’Europa agli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Un passo in avanti per la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, che potrebbero dare un impulso importante all’autoproduzione nei territori: la Commissione Europea ha dato il via libera al decreto italiano d’incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Il decreto italiano approvato da Bruxelles è incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto. La potenza finanziabile è pari a 5 Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027. È inoltre previsto per le Comunità realizzate nei comuni sotto i 5.000 abitanti, un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con 2,2 miliardi dal PNRR, con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt. Il contributo a fondo perduto potrà di essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti.
“Ci troviamo di fronte ad una svolta storica nel rapporto tra imprese, enti, cittadini ed energia dove la cooperazione tra più attori potrà essere il volano per la sostenibilità e lo sviluppo territoriale delle comunità e dei borghi dell’Umbria” commenta il Direttore Regionale di Confcooperative Umbria Lorenzo Mariani. “Ora il quadro normativo e d’incentivazione è definito e le comunità energetiche rinnovabili – spiega Lorenzo Mariani – potranno diventare una concreta e diffusa realtà in una regione green come la nostra, e dove ciascun cittadino, impresa o ente potrà contribuire alla produzione di energia rinnovabile e trarne i benefici economici derivanti dall’autoconsumo, anche non disponendo direttamente degli spazi necessari alla realizzazione degli impianti”. “I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili – prosegue Lorenzo Mariani – e i destinatari del provvedimento potranno essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, associazioni ed enti religiosi riuniti in un soggetto giuridico imprenditoriale anche cooperativo di comunità che dovrà avere come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali”.
“Il provvedimento della Commissione Europea si sposa bene con quanto riportato nel Defr della Regione Umbria recentemente concertato dalla Presidente Tesei con le Associazioni di Categoria e dove erano previste 4 milioni di euro di risorse per lo start up di comunità energetiche che abbiamo chiesto ed ottenuto di portare a 10 milioni di euro per sostenere investimenti in Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti e quindi non finanziabili dal bando del PNRR” dichiara il Presidente Regionale di Confcooperative Carlo di Somma.
“Insieme a CNA e a Confcommercio – concludono Di Somma e Mariani – ci siamo ritrovati nei mesi scorsi per lanciare un’ipotesi progettuale di CER di portata regionale a trazione imprenditoriale con il coinvolgimento consulenziale di Power Energia, la più grande cooperativa di utenza energetica nazionale. Abbiamo risposto insieme al bando della Camera di Commercio per il finanziamento degli studi di fattibilità di Comunità Energetiche Rinnovabili nei vari cluster territoriali regionali che laddove dessero riscontro positivo, potranno dare il via al progetto di CER Regionale da condividere con tutte le Associazioni imprenditoriali, gli Enti e i cittadini dell’Umbria”.

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