L’economia umbra in fase di rallentamento. La crescita è inferiore all’1% nel biennio 2023-2024

E’ la Cna regionale che squaderna una serie di dati relativi allo stato dell’economia della regione, che vede una crescita di un modesto 0,7%, un rallentamento ancora lontano da un decrescita. Qualche segno positivo, a cercare sino in fondo si trova pure come la crescita del periodo ante covid: ebbene, in quel caso la risalita è di 2,1 punti percentuali in più. E non sarà molto meglio il prossimo anno: per il 2024 la crescita sarà di un modesto 0,8%.
Gran parte della mancata crescita è da addebitare all’aumento dei tassi di interesse e la crescente instabilità geopolitica , gli investimenti in Umbria fanno registrare nel 2023 una sensibile decelerazione (+0,9%), pur collocandosi ad un livello ampiamente superiore a quello prepandemico (+22,5%). Nel 2024 la crescita degli investimenti dovrebbe riprendere vigore (+3,5%), anche se con una intensità minore di quanto osservato nel biennio 2021-2022.
A fine 2023 i consumi delle famiglie dovrebbero far segnare una crescita di 1,3 punti percentuali: si delinea, tuttavia, un calo sensibile rispetto al dato del 2022 (+4,3%). Con tutta probabilità, i consumi delle famiglie umbre nel 2023 si attesteranno ad un livello superiore a quello del 2019 (+1,2%), dato migliore rispetto al trend nazionale
negli ultimi mesi l’andamento dei prezzi denota una sostanziale stabilità: tuttavia, considerando il livello medio tra gennaio e settembre, l’inflazione in Umbria nel 2023 fa segnare un +7,9% rispetto all’anno precedente, dato che risulta nettamente superiore al trend nazionale (+7,3%). La dinamica inflativa nei primi nove mesi del 2023 è guidata dai beni energetici (+17,3%) e da alimentari e bevande (+11,3%).  Appare opportuno far notare come l’andamento dei prezzi in Umbria tra il 2021 e il 2023 (media primi nove mesi) sia stato pari al +15,9%: nel periodo osservato la crescita dei prezzi dei beni energetici ha addirittura superato il 49 per cento.
nel secondo trimestre 2023 per l’occupazione in Umbria si osserva una inversione di tendenza, con una flessione dell’occupazione rispetto al trimestre precedente. in ogni caso, considerando i primi sei mesi dell’anno si registra un incremento del numero di occupati del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’evoluzione positiva dell’occupazione è imputabile esclusivamente a costruzioni (+37%) e industria (+28%), a fronte di contrazioni più o meno accentuate negli altri settori economici.
Nei primi nove mesi del 2023 il numero complessivo di presenze turistiche in Umbria è stato pari a 5,5 milioni, con un incremento del 10% rispetto al medesimo periodo del 2022. tale trend è attribuibile soprattutto ai turisti stranieri (+13%).  Tra il 2019 e il 2023 si riscontra una evoluzione ampiamente positiva delle presenze (+11%), soprattutto da parte dei turisti italiani (+13%).
le imprese attive in Umbria risultano in crescita da due trimestri consecutivi (non accadeva da due anni). a fine settembre 2023 il numero complessivo sfiora quota 79.500 unità, dato inferiore dello 0,5% rispetto a dicembre 2019.  Si arresta la flessione delle imprese artigiane: negli ultimi mesi il numero di attività artigiane è risalito (di poco) sopra le 20.000 unità, facendo tuttavia registrare una contrazione di 1,8 punti percentuali rispetto al livello pre-covid.

Tra dicembre 2019 e settembre 2023 l’Umbria ha perso circa 360 imprese. tale contrazione riguarda soprattutto commercio, agricoltura e manifatturiero, mentre si afferma il trend positivo del mondo dei servizi. Le imprese artigiane in Umbria costituiscono il 25% del totale regionale: la presenza artigiana risulta particolarmente elevata nelle costruzioni (70%), nel manifatturiero (62%) e nei servizi alla persona (55%). Da evidenziare la flessione delle imprese artigiane nel manifatturiero (-6,2% rispetto a fine 2019) e nei trasporti (-6,4%), a fronte di una moderata crescita nelle costruzioni (+1,1%).
Nel 2023 risiedono in Umbria 854.000 individui: negli ultimi vent’anni si è registrato un aumento del 2,8%, anche se il numero di abitanti risulta in calo continuo dal 2014.

Tra vent’anni, nel 2043, l’Umbria sarà abbondantemente scesa sotto quota 800 mila abitanti (789.000 secondo le previsioni ISTAT), equivalente ad una contrazione del 7,6% rispetto ad oggi. Nel 2043 la quota di over 64 toccherà il 37%, a fronte dell’attuale 26,7% e del 23% di vent’anni fa. E’ destinata ad assottigliarsi sensibilmente anche la componente «attiva» della popolazione, che passerà dal 61,6% di oggi al 53% del 2043; in altri termini, tra vent’anni i residenti umbri nella fascia 15- 64 anni saranno 104.000 in meno rispetto ad oggi.

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