Non c’è il pienone, ma il turismo regge grazie agli stranieri

alberghi

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Non sarà un’estate da tutto esaurito, come era previsto. E le avversità metereologiche e gli incendi divampati negli ultimi giorni, anche se non comprometteranno le vacanze, potrebbero avere ripercussioni sulle pianificazioni dei viaggi degli indecisi, italiani e stranieri. Federturismo Confindustria fa il punto sull’estate 2023, e traccia un primo bilancio, in attesa dell’andamento di agosto e di settembre.

Nonostante l’inflazione e il rincaro dei prezzi, luglio, a parte qualche regione che ha registrato una significativa contrazione,  si è comunque chiuso il linea con lo stesso periodo dello scorso anno e per il mese di agosto si prevede nelle principali città d’arte (Roma, Firenze, Venezia e Napoli) un’occupazione camere dell’85% in prevalenza da parte di turisti stranieri: tedeschi, francesi e americani.

La vacanza balneare rimane sempre la prima scelta degli italiani, ma il caldo record ha fatto registrare un’impennata di richieste anche per la montagna che registra un +2% rispetto al 2022.

Italia o estero

Si continuano a preferire le mete nazionali, solo un italiano su tre sceglie l’estero, a volte perché più competitivo come nel caso dell’Egitto o della Tunisia o per affezione verso le isole spagnole e greche. Ma i rincari, che trascinano al rialzo le tariffe degli aerei hanno rallentato la scelta da parte di molti di destinazioni a lungo raggio come Stati Uniti, Caraibi o Seychelles.

Meno giorni in vacanza

Federturismo sottolinea come il caro vita abbia comportato per gli italiani la riduzione della durata del soggiorno ad una settimana, la compressione della spesa facendo tornare in auge la vecchia vacanza last minute.

“Quanto successo quest’estate – dichiara la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli – è un campanello d’allarme che impone a tutti noi una riflessione perché ondate di calore sempre più frequenti e intense potrebbero portare nei prossimi anni a cambiare le abitudini dei turisti, modificando la geografia delle vacanze verso destinazioni più fresche rispetto al sud Europa o a far slittare, soprattutto nel caso della clientela straniera, le vacanze in primavera- autunno”.

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