Sauro Pellerucci: “Siate i migliori partner di voi stessi perché ognuno di noi tanto nella vita quanto nel lavoro è in grado di autogestirsi dando il meglio di sé”

Sauro Pellerucci

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Perché è conveniente dare fiducia al prossimo? Perché premiare una persona è più fruttuoso anziché punirla? A rispondere a questi ed altri stimolanti interrogativi, l’imprenditore umbro Sauro Pellerucci, protagonista della rubrica radiofonica “Io sono una persona per bene” nell’ambito del programma Un giorno Speciale – Radio Radio, a cura di Francesco Vergovich.

“Trovo profondamente sbagliato stupirsi se qualcuno si comporta correttamente, preferisco piuttosto sorprendermi del contrario”, commenta Pellerucci. Un modus vivendi che il Presidente di Pagine Sì propone di applicare tanto sul lavoro quanto nella vita: “Se un amico ci delude non dobbiamo smettere di credere nel valore dell’amicizia. Al contrario, dovremmo imparare a svincolare il concetto stesso dell’amicizia dal giudizio che abbiamo di quella persona, nella consapevolezza che in quanto esseri umani tutti possiamo sbagliare. L’amicizia resta un valore, seppure noi dobbiamo riconoscere che quella persona non era davvero nostra amica. Quindi ci stupiamo, magari le diamo un’altra possibilità, perché a tutti è concesso sbagliare ma poi prendiamo le nostre decisioni”, prosegue Pellerucci.

Sauro Pellerucci

Detti come “A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”, nell’ottica di Pellerucci alimentano una mentalità pericolosa che arreca danno alla società: “Dire così fan tutti è deleterio e la dà vinta a chi per bene non è. Da imprenditore posso affermare che accordare fiducia ai miei collaboratori non ha fatto altro che giovare alla mia azienda, la quale, aldilà degli ostacoli che ha inevitabilmente affrontato, è sul mercato ormai da 27 anni con uno spirito che fa leva su fiducia e coesione.  D’altra parte, ciò che permette alle persone di dare il meglio di sé è lasciarle libere da controlli e pressioni, nella certezza che ognuno è in grado di autogestirsi. Ben vengano bilanci e verifiche annuali per constatare il giusto andamento dell’attività lavorativa di ognuno, ma è prioritario partire dal presupposto che ognuno di noi voglia fare bene per il mero piacere di fare bene, aldilà del profitto”, prosegue il Presidente e Ceo di Pagine Sì – Digital Human Company.

È da questa vision che nasce la convinzione di Pellerucci che per far crescere un’impresa è importante premiare i collaboratori: “Premiare è più utile che punire, migliora una condizione piuttosto che minacciarne una peggiore. In un mondo di premiati chi non lo è dovrebbe essere stimolato a riscuotere il suo premio. D’altro canto oggi si tende a restringere la libertà di tutti a causa delle cattive azioni di pochi, ma vivere delle limitazioni per colpa del comportamento di una minoranza, non è mai la soluzione giusta. È sbagliato che cittadini onesti e con la fedina penale immacolata debbano vedersi restringere diritti a causa di una minoranza che non rispetta le leggi morali, civili e penali della società. È per questo che dobbiamo ristabilire la normalità, che è quella del cittadino per bene: così come nel privato, dobbiamo promuovere anche nel pubblico l’idea che premiare sia più funzionale che punire perché stimola emulazione e, di fatto, propone una migliore condizione piuttosto che minacciarne una peggiore. Va da sé poi, che in un mondo di premiati, chi non lo è ancora stato vorrà farne parte e dimostrarsi meritevole” conclude Pellerucci, convinto che l’unica direzione percorribile dal mercato sia quella della sostenibilità, non solo ambientale, ma anche etica e culturale.

D’altro canto, il motto a cui si è sempre ispirato nella sua azienda che fornisce soluzioni digitali a PMI, PA e liberi professionisti in tutta Italia, è “guadagnare bene è più importante che guadagnare molto”.

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