Terni. La valorizzazione dell’indotto dell’Ast deve essere una delle ricadute del Piano Industriale Ast

La chiarezza è sempre ben accetta. E la Confartigianato Terni apprezza quella del sindaco Stefano Bandecchi sulle vicende della galassia dell’Ast e le sue ricadute sul territorio. Si è passati da momenti di grande euforia ad altri, molto più deprimenti. E solo l’intervento del sindaco ha rimesso in evidenza tutte le problematiche., anche quelle delle ditte appaltatrici che sono state sempre una colonna su cui la grande industria si è appoggiata.
Alla Confartigianato Terni risulta una riduzione molto rilevante dell’indotto delle manutenzioni alle ditte locali e una nuova prassi ammnistrativa dei pagamenti, che genera ritardi di molti mesi. Tali scelte sembrano mettere in secondo piano il ruolo tradizionale di traino dello sviluppo economico delle imprese locali e sembrano non tenere nella giusta considerazione gli equilibri economico-finanziari e il lavoro delle PMI del territorio.
Il rilancio del territorio non può prescindere dalla qualità della vita e dalle condizioni economiche e di lavoro delle famiglie. Proprio per questo occorre una promozione del lavoro e delle imprese locali che si coniughi con il contrasto delle patologie tumorali e con il disinquinamento, che va considerato come occasione di sviluppo. Questi obiettivi sono condivisi, ma mancano da sempre di essere tradotti in politiche effettive nell’interesse di tutti, incluse le grandi industrie che operano nel territorio.
Per quanto sopra Confartigianato Terni ritiene che l’accordo di programma, il piano industriale e in particolare le scelte operative che ne discenderanno devono essere complessivamente mirati al rilancio industriale e ambientale del territorio anche e soprattutto tramite la valorizzazione dell’indotto.

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